
Il mistero di Chiara Poggi, a distanza di diciotto anni, torna a scuotere l’opinione pubblica. La sua morte, avvenuta nella villetta di via Pascoli, sembrava ormai un capitolo chiuso. E invece, nuove rivelazioni riaccendono l’interesse mediatico e investigativo. A parlare sono i periti informatici, che hanno riaperto una pista rimasta per troppo tempo in ombra, legata a strani movimenti nei dispositivi analizzati durante le prime fasi dell’inchiesta.
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Le telefonate sparite: la scoperta inquietante
Durante il nuovo esame del telefono fisso della casa dei Poggi, gli esperti hanno fatto una scoperta che lascia senza parole. “Una cosa ci colpì: mancavano nove telefonate nella memoria del telefono”, hanno spiegato.
Secondo gli specialisti, quelle chiamate sarebbero state cancellate manualmente da qualcuno presente in casa subito dopo il delitto. Un dettaglio che, se confermato, cambierebbe radicalmente la cronologia di quanto accaduto. Perché cancellare proprio quelle telefonate? E soprattutto: chi avrebbe avuto il tempo e il sangue freddo di farlo?
Le indagini si riaprono: il nodo dell’orario della morte
La Procura di Pavia ha deciso di riaprire il fascicolo concentrandosi su un punto cruciale: l’orario esatto della morte di Chiara Poggi.
Le nuove perizie indicano che il delitto potrebbe essere avvenuto in una fascia oraria diversa rispetto a quella stabilita nei precedenti processi. Se questa ipotesi trovasse conferma, l’intera ricostruzione dell’omicidio di Garlasco verrebbe messa in discussione. Il rischio è quello di dover riscrivere parte della storia giudiziaria italiana, con implicazioni che potrebbero coinvolgere anche figure già giudicate o indagate.
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