
L’ipotesi di una nuova nomina di Luigi Di Maio rappresenta un passaggio di grande rilievo nella sua traiettoria politica e diplomatica. L’ex ministro degli Esteri italiano, già vice presidente del Consiglio e oggi Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico, si troverebbe a ricoprire una posizione di primo piano in uno degli scenari geopolitici più sensibili a livello globale. Ma di che ruolo di tratta esattamente?


Un possibile nuovo incarico per Luigi Di Maio alle Nazioni Unite
Di Maio è attualmente al secondo mandato nell’incarico affidatogli dall’Unione europea per la regione del Golfo, con una valutazione complessiva definita “eccellente” dalle istituzioni comunitarie e con termine dell’incarico fissato al 2027. Il suo nome, secondo quanto emerge da fonti diplomatiche, è indicato come il profilo favorito per guidare l’ufficio Onu che segue il fragile e complesso processo di pace in Medio Oriente, in una fase storica segnata da forti tensioni politiche, militari e umanitarie.

Il peso istituzionale del ruolo e il sostegno politico
L’eventuale conferimento di questo ruolo comporterebbe, oltre a un ulteriore consolidamento del suo posizionamento internazionale, anche l’ingresso formale tra i vicesegretari generali dell’Onu. Tale qualifica evidenzia il peso istituzionale della funzione, direttamente inserita nella catena di comando delle Nazioni Unite e collegata ai dossier più sensibili nella regione mediorientale. Le ricostruzioni circolate nelle ultime ore indicano che il via libera politico alla designazione sarebbe già stato espresso sia dal governo italiano guidato da Giorgia Meloni sia dalle strutture competenti dell’Unione europea.
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