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Lutto nella musica, addio ad un grandissimo talento

È morto Werenoi, il rapper francese aveva 31 anni

Jeremy Bana Owona, in arte Werenoi, è morto all’età di 31 anni. La notizia è stata diffusa dal suo produttore e confermata poi dalla piattaforma Spotify, che gli ha dedicato un commosso messaggio su X: “In soli cinque anni ha lasciato un segno indelebile nel rap e nella musica francese nel suo complesso”. La causa del decesso è stata definita come “un improvviso deterioramento del suo stato di salute”. Non sono stati forniti ulteriori dettagli, a conferma della volontà di mantenere una certa riservatezza anche in un momento così delicato.

Chi era Werenoi

Nato a Montreuil, nella banlieue parigina, da famiglia di origine camerunense, Werenoi ha avuto una carriera rapidissima. Tre album pubblicati, milioni di stream, e soprattutto un primato: l’artista con più vendite in Francia nel 2023 e nel 2024, secondo lo Snep (Syndicat national de l’édition phonographique). Eppure, al di fuori dei confini francesi, era ancora poco conosciuto, anche per sua scelta. Nelle rare interviste concesse, come quella a Le Parisien nel gennaio 2024, Werenoi si mostrava sempre consapevole ma misurato: “Essere l’artista con il maggior numero di vendite significa che abbiamo fatto un buon lavoro, ma non è un motivo per festeggiare. Bisogna tenere la testa sulle spalle. Questa è l’educazione che ho ricevuto”.

Il suo era un approccio rigoroso alla musica, basato su dedizione e discrezione: “Il successo è arrivato rapidamente, è vero. Credo sia dovuto a tanto lavoro. Passo praticamente la mia vita in studio”, aveva detto, descrivendo uno stile di vita completamente immerso nella creazione musicale. Dietro gli occhiali scuri e un’espressione spesso neutra, Werenoi proteggeva la propria emotività, scegliendo di mostrarsi solo attraverso i suoi testi. “Preferisco tenere la mia vita privata per me. Parlando troppo, si rischia di dire quello che non si vuole. Preferisco il mistero. Racconto abbastanza di me stesso nei miei testi”, spiegava.

Il fenomeno silenzioso che ha conquistato Spotify

Werenoi aveva costruito un impero musicale fondato sulla fedeltà dei suoi fan e sulla costanza produttiva. Con quasi 7 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, aveva saputo imporsi in un mercato competitivo senza mai abbandonare la sua linea artistica. Il suo ultimo album, uscito proprio nel 2024, ha consolidato ulteriormente la sua posizione. I suoi concerti erano eventi sentiti e partecipati, momenti in cui il distacco che manteneva con la stampa veniva abbattuto in favore di un contatto diretto con il pubblico. Sul palco, le emozioni esplodevano, lasciando emergere la personalità profonda di un artista che viveva davvero per la musica, non per l’apparenza.

La morte improvvisa di Werenoi lascia un vuoto difficile da colmare. La scena rap francese perde una delle sue voci più autentiche, capace di parlare alle nuove generazioni senza mai tradire se stesso. Un artista che aveva scelto di non urlare, ma che è riuscito comunque a farsi sentire forte. Il suo stile, il suo rigore e la sua visione restano come esempio di come si possa avere successo senza perdere umiltà, senza rinunciare alla propria verità. Werenoi non era solo un rapper: era una figura simbolica, un autore, un testimone del suo tempo. Il mistero che lo circondava non era una maschera, ma una forma di sincerità. In pochi anni, aveva cambiato il panorama musicale francese. E anche se il sipario è calato troppo presto, le sue canzoni continueranno a raccontare chi era.

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