
Lutto nella musica, addio a una vera leggenda del rock – C’è una voce, tra le tante che hanno attraversato i decenni dell’heavy metal, che rimane impressa non tanto per i dischi incisi, quanto per quello che ha rappresentato: l’inizio. Era il 1975 e in un pub inglese, tra amplificatori gracchianti e birre versate in fretta, nasceva il nucleo di una band destinata a riscrivere la storia del rock. Ma ogni leggenda ha un’origine fatta di volti dimenticati, passaggi rapidi, occasioni sfiorate. E a interpretare quel prologo fu un cantante che ora non c’è più.

Lutto nella musica, addio a una vera leggenda del rock
La notizia della sua scomparsa è arrivata da lontano, raccolta da amici musicisti e compagni di palco che lo avevano conosciuto nei giorni fragorosi della new wave of British heavy metal. Si è spento all’età di 69 anni, nella sua casa australiana, paese che aveva scelto come rifugio creativo dagli anni Ottanta.


Gli esordi con gli Iron Maiden
Il suo nome è Paul Mario Day, e chi conosce anche solo un frammento della storia degli Iron Maiden sa che è stato lui il primo a prestare la voce alla band. Era stato scelto dal fondatore e bassista Steve Harris nel 1975, quando i Maiden erano ancora poco più che un sogno. La sua permanenza nella formazione durò meno di un anno. Fu allontanato perché, secondo i racconti dell’epoca, non possedeva l’energia e il carisma scenico che Harris immaginava per il gruppo. In un’intervista di molti anni dopo, Paul raccontò con ironia e lucidità: “Quando cantavo negli Iron Maiden eravamo solo una band da pub. Nessuno voleva ascoltarci, eravamo sconosciuti che cercavano di conquistarsi un pubblico”. Eppure, anche se breve, quel passaggio fu fondamentale.
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