Lavoro, sacrificio, sogni. Per tanti giovani italiani, queste tre parole non sono solo concetti astratti, ma scelte quotidiane. Scelte che si intrecciano con un’idea di appartenenza, di impegno, di identità. Chi sceglie di indossare una divisa lo fa per senso del dovere, non per ottenere applausi. Chi ama il calcio lo fa con la stessa dedizione: i colori diventano pelle, i cori diventano famiglia.
Tragedia nella polizia: Simone ci lascia a 34 anni, una perdita incolmabile
E quando queste due strade si incrociano – quella del servizio e quella della passione – nascono storie che sanno parlare a tutti. Storie vere, fatte di persone che vivono i propri ruoli con dignità e amore. Come è stato per Simone De Martinis, 34 anni, poliziotto e tifoso del Napoli.
Una tragedia inattesa dopo un’operazione chirurgica
Simone era in servizio a Capri, amato dai colleghi, stimato dai cittadini, conosciuto anche fuori dall’isola per la sua umanità. La sua vita è stata spezzata da un intervento che, almeno in teoria, non doveva comportare rischi. Il ricovero era avvenuto a Roma, presso l’ospedale San Filippo Neri, dove Simone si era sottoposto alla rimozione di un tumore benigno al nervo acustico. Ma qualcosa è andato storto. Durante l’intervento si è verificata una grave emorragia cerebrale. I medici hanno tentato il tutto per tutto, sottoponendolo a un secondo intervento. Ma il quadro clinico era già compromesso. Simone è entrato in coma e non si è più ripreso. È morto venerdì sera, lasciando sgomente tre comunità: Capri, Roma e Napoli.
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