I precedenti del 2016 confermati dalla nuova indagine
Il genetista ha anche valutato attendibile la relazione tecnica dei Carabinieri del RACIS risalente al 2016, uno dei primi esami effettuati sulla statua della Madonna di Trevignano. Giardina afferma che quell’analisi fu svolta secondo protocolli e procedure regolari per l’epoca, e che i dati allora emersi corrispondono ai risultati odierni: già allora il Dna corrispondeva a quello di Gisella Cardia.
Queste nuove conferme rafforzano la posizione della Procura di Civitavecchia, che non ha ritenuto necessarie ulteriori indagini e potrebbe ora procedere verso un rinvio a giudizio dei coniugi Cardia, indagati per truffa in concorso. Al centro dell’inchiesta, le presunte donazioni ricevute dai fedeli tramite l’associazione Madonna di Trevignano Ets.
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Verso il processo: l’udienza ancora rinviata
L’udienza prevista per martedì 24 giugno 2025 presso il Tribunale di Civitavecchia avrebbe dovuto rendere pubblici i risultati della superperizia. Ma è arrivato un nuovo rinvio, stavolta per l’assenza della consulente di parte Marina Baldi. Tuttavia, il contenuto della relazione di Giardina, in mano a Fanpage.it, è destinato a pesare come elemento chiave nel futuro del procedimento giudiziario.
Dopo anni di sospetti, clamori e indagini mediatiche, l’analisi scientifica getta una nuova luce sulla vicenda: nessuna prova di miracolo, nessun intervento divino. Solo tracce biologiche della veggente. Se queste basteranno per un rinvio a giudizio lo deciderà la giustizia. Ma intanto, un capitolo importante del caso è stato scritto.