
“L’abbiamo identificata”: madre e figlia trovate morte, chi è la donna. Ora è caccia al killer – Era una giovane madre di 29 anni, di origine non europea, il cui nome è rimasto ignoto per giorni, così come quello della sua bambina, brutalmente uccisa e lasciata in un parco a una breve distanza. Questo dramma ha sconvolto Roma, colpendo la città con un dolore silenzioso e lacerante. Finalmente, le indagini della squadra mobile hanno compiuto un significativo passo avanti: grazie a una tenda della Caritas e a una dettagliata analisi di testimonianze e riprese video, è stato possibile ricostruire l’identità della donna. Attualmente, le forze dell’ordine stanno concentrando le loro ricerche su un uomo che frequentava la vittima, ritenuto possibile responsabile della morte della bambina. Questo sviluppo è il frutto di un paziente lavoro di raccolta e analisi delle informazioni sul campo.

“L’abbiamo identificata”: madre e figlia trovate morte, chi è la donna. Ora è caccia al killer
La svolta nelle indagini è arrivata quando la giovane donna e l’uomo avevano esibito i loro documenti a un’organizzazione caritatevole per ottenere accesso a servizi di prima necessità. La collaborazione della Caritas si è dimostrata cruciale in questa fase. Inoltre, una dipendente del servizio giardini comunale ha riferito di aver notato la coppia con la bambina accampati a Villa Pamphili, invitandoli a spostarsi. La sua descrizione è stata determinante per collegare il volto della donna deceduta a quello conosciuto dai servizi sociali. Ogni dettaglio raccolto ha iniziato ad assumere un nuovo significato, componendo un quadro sempre più chiaro. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto Antonio Verdi, si sono sviluppate come un mosaico complesso. Ogni testimonianza, ogni immagine catturata dalle telecamere di sorveglianza e ogni oggetto sequestrato nella tenda, dove madre e figlia avevano vissuto a lungo, è stato esaminato con meticolosità.

Gli avvistamenti al mercato San Silverio
Al centro dell’attenzione c’è l’uomo, descritto come il compagno della donna, che potrebbe essere l’autore del crimine. Spesso visto con un cappellino, è stato identificato dalle immagini del mercato San Silverio, a pochi chilometri dalla scena del delitto. Le riprese video sono essenziali: ritraggono l’uomo insieme alla bambina nei giorni precedenti al tragico evento. Dopo giorni di incertezza, le autorità sono riuscite a determinare con maggiore precisione l’età della piccola, che avrebbe avuto almeno dieci mesi. Testimoni raccontano di una bimba che “camminava tenendo per mano quell’uomo o sua madre”, lasciando un’impressione tra i commercianti del mercato che l’hanno vista più volte. Ora, il volto dell’uomo non è più un’immagine sfuocata: è l’oggetto di una ricerca che si sta intensificando.
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