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Guerriglia per Gaza, partono cariche e manganellate: panico in stazione

La giornata di sciopero e l’escalation della protesta

Milano si è svegliata sotto una pioggia battente, ma la mobilitazione non si è fermata. Lo sciopero generale promosso dall’Unione Sindacale di Base in solidarietà con la popolazione palestinese ha portato in piazza centinaia di persone. Dal piazzale Cadorna, studenti, famiglie, collettivi e pendolari si sono mossi in corteo verso la Stazione Centrale, scandendo slogan e agitando bandiere per chiedere lo stop alla guerra a Gaza.

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Studenti in prima linea

Uno degli elementi che ha maggiormente caratterizzato la manifestazione è stata la massiccia presenza degli studenti. Dai licei Tenca, Manzoni, Carducci, Einstein, Cremona-Zappa e Volta, gruppi interi hanno abbandonato le lezioni per unirsi al corteo. Con striscioni e megafoni, i giovani hanno riempito le strade di Milano, tanto che i Giovani Palestinesi hanno parlato di oltre 50.000 partecipanti.

Lo scontro alla Stazione Centrale

Il momento più critico si è registrato all’arrivo alla Stazione Centrale. Una parte dei manifestanti ha tentato di sfondare gli ingressi con transenne, bidoni e cartelli stradali. Le forze dell’ordine hanno risposto con cariche e lacrimogeni. Alcuni giovani hanno provato a entrare dai piani inferiori, lanciando oggetti contro gli agenti e azionando persino gli idranti della stazione. In pochi minuti, l’atrio si è riempito di fumo e caos.

Panico tra turisti e feriti

In mezzo agli scontri, turisti e viaggiatori si sono trovati intrappolati nel fumo dei fumogeni. Alcuni hanno scavalcato recinzioni per fuggire, mentre una ragazza tra i 20 e i 30 anni è rimasta ferita alla fronte ed è stata portata via in stato di shock. Sulle entrate della metropolitana sono comparse scritte “Acab”. Per rafforzare il cordone di sicurezza sono intervenuti anche i carabinieri.

La voce di Ambra Angiolini

Tra i presenti anche Ambra Angiolini, che ha sfilato in corteo sotto la pioggia. L’attrice ha ribadito il suo impegno per la causa palestinese con parole forti: «Non esiste perdono per nessuno, nemmeno per noi che non ci giriamo dall’altra parte». Nei giorni scorsi aveva già invitato a partecipare alla protesta, definendola un’occasione per “rompere il silenzio”.

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