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Martina Carbonaro, attimi di tensione al funerale della 14enne: cos’è successo

Afragola in lutto: il giorno del dolore per Martina

“Il dolore di oggi ci impone di dire, – ha cominciato il cardinale – senza paura, senza ambiguità, una parola netta: Martina è morta per mano della violenza. È morta per mano di un ragazzo che non ha saputo reggere un rifiuto, un limite, una libertà, togliendo il futuro non solo a Martina ma anche a se stesso! Martina è morta per un’idea malata dell’amore. Un’idea ancora troppo diffusa, troppo tollerata, troppo silenziosa”.  “È femminicidio”, ha detto Battaglia, “Chiamiamolo con il suo nome. Non è follia. Non è gelosia. Non è un raptus. È il frutto amaro di un’educazione che ha fallito. Di un linguaggio che normalizza la violenza. Di un silenzio colpevole! E allora, oggi, accanto al dolore – prosegue – io sento il dovere di dire: Basta. Basta parole deboli. Basta giustificazioni”.

Il cardinale in lacrime durante l’omelia

Il cardinale Battaglia ha poi ceduto alle lacrime, visibilmente provato, mentre pronunciava le parole: “basta violenza” e si augurava un “mondo dove nessuna ragazza debba più aver paura di amare”. La Basilica, gremita e sospesa, ha risposto con un quarto applauso liberatorio. Quel basta, che richiama la violenza che ha spezzato la vita di Martina, è rimbalzato tra i muri della chiesa come un’eco che non smette di pretendere risposte.

Le esequie si sono trasformate in un momento di partecipazione collettiva e lacerante. Nessuna celebrazione rituale, ma una veglia pubblica e civile. Afragola, ferita, si è presentata con dignità e fermezza, come a voler dire che non ci sarà più spazio per l’indifferenza.

Nel giorno del dolore, i volti sono tirati, le madri trattengono i figli, e ovunque si respira una consapevolezza nuova e dolorosa: che la violenza sulle adolescenti non è un fatto isolato. Martina è diventata un simbolo suo malgrado, e la sua storia scuote le coscienze anche oltre i confini della Campania.

E mentre la folla defluisce lentamente dalla Basilica di Sant’Antonio, tra occhi arrossati e mani strette, resta quel bisogno incandescente di giustizia, e una sola parola che aleggia ovunque: “basta”.

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