Martina Carbonaro, il video con la mamma divide
Il video, accompagnato da hashtag come #martinacarbonaro, #alessiotucci e #afragola, è stato rimosso in seguito alle segnalazioni, ma ha continuato a circolare in rete, condiviso da utenti indignati ma spesso, paradossalmente, contribuendo a rafforzarne la visibilità. Come se non bastasse, negli ultimi giorni la famiglia Carbonaro ha denunciato anche una serie di insulti e minacce online. Tra i commenti ricevuti: “Siete dei terroni, delle bestie. Gli ignoranti non dovrebbero fare figli”. Una violenza verbale gratuita e disumana, che si somma a una tragedia già devastante. In molti hanno espresso solidarietà, ma resta l’impressione che il dolore pubblico venga sempre più spesso trasformato in spettacolo, in click, in like.
Il problema delle piattaforme: le parole del legale della signora
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio, fatto di precedenti sempre più inquietanti. Le grandi piattaforme social, nonostante algoritmi e sistemi di moderazione sempre più sofisticati, continuano a fallire nel proteggere la dignità delle vittime e dei loro familiari. Il confine tra libertà d’espressione e abuso della memoria altrui è stato ampiamente superato. Martina Carbonaro merita rispetto, silenzio, giustizia. E noi tutti abbiamo il dovere morale di proteggerla. “Fiorenza, la mamma di Martina, sta vivendo giorni di dolore profondo e confusione, ogni angolo della casa le ricorda la figlia, e proprio per questo, ha deciso di uscire di casa per una passeggiata, per cercare un attimo di sollievo e prendere un po’ d’aria. Si è fermata a un chiosco per mangiare un panino, il venditore, riconoscendola, ha iniziato a parlarle di Martina, affermando che era una sua cliente, raccontando appunto che la conosceva e quelle parole, in quel momento, le hanno dato un senso di consolazione. La signora si stava rendendo conto che veniva ripresa, ma non era completamente lucida, e dalle immagini si vede”, ha dichiarato l’avvocato della signora.