SOCIAL. Ecco che Matteo Messina Denaro non smette di essere al centro dell’attenzione. Questa volta però lo vedremo in “altre vesti” rispetto al solito. A quanto pare la vita del boss è ed è stata molto interessante, non per nobili motivi certamente. Tutto nasce dal libro “U Siccu” di Lirio Abbate (edito da Rizzoli). Ecco cosa ne faranno.
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La vita di Matteo Messina Denaro diventa un film
La vita di Matteo Messina Denaro diventa un film che sarà disponibile al cinema con Bamboo Production. La società di Marco Belardi ha acquistato i diritti del libro “U Siccu” di Lirio Abbate (edito da Rizzoli) e ne realizzerà un film per il grande schermo. Sarà una produzione imponente e la regia sarà affidata a un importante regista italiano. “Sarà una produzione imponente e la regia sarà affidata a un importante regista italiano”, scrivono nel comunicato che ufficializza il progetto.
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Il libro “U Siccu” di Lirio Abbate
“U Siccu” è il libro in cui è raccontata la vita di Matteo Messina Denaro e Lirio Abbate è il giornalista che lo ha scritto. Da sempre è in prima linea nella lotta alla mafia e con il suo scritto ha venduto 10.000 copie tracciando il complesso ritratto del latitante più pericoloso d’Italia. “Il giovane amante del lusso e il “fimminaro” delle notti palermitane; il killer spietato, il boss, lo stratega, il mafioso che ha avallato e curato la scelta stragista di Cosa Nostra negli anni Novanta”, scrive, “E poi il padre, il latitante imprendibile, l’affarista che ha stretto legami indissolubili con la politica, l’imprenditoria e la massoneria. Mostrando il ruolo che il boss ha avuto nelle gerarchie mafiose, il libro spiega perché la cattura di Matteo Messina Denaro, depositario dei segreti della mafia, riveste un passo decisivo per sconfiggere Cosa Nostra”.
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Perché la cattura di Messina Denaro è un passo decisivo per sconfiggere Cosa nostra
Lirio Abbate descrive così le intenzioni del suo libro e motiva l’importanza della cattura di Matteo Messina Denaro per sconfiggere Cosa Nostra: “È il 30 giugno 1988. Un giovane varca le porte del commissariato di Polizia di Castelvetrano, Trapani. Non è un nome noto alle forze dell’ordine, il suo. Il ragazzo, interrogato come persona informata sui fatti per un omicidio, dichiara di essere un agricoltore e di non avere nulla di rilevante da riferire sulle indagini. È molto magro, in paese lo chiamano u Siccu, lo sguardo è segnato da uno leggero strabismo. Sarà quella la prima e ultima volta in cui Matteo Messina Denaro incontra gli uomini in divisa. E parte proprio da quel giorno, e dal verbale inedito di quelle dichiarazioni, la ricostruzione della storia, umana e criminale, dell’ultimo dei corleonesi. Lirio Abbate, giornalista in prima linea nella lotta alla mafia, ricompone in queste pagine il complesso mosaico che restituisce il ritratto di un uomo invisibile da più di trent’anni. Non ha mai fatto un giorno di carcere, u Siccu. E dietro le sbarre del 41 bis, come temono gli altri boss, il depositario dei segreti della mafia potrebbe vuotare il sacco”.
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