
Maxi incendio in Italia, le fiamme minacciano le abitazioni: sono ore d’ansia – C’è un bagliore arancione che spezza il buio della notte vesuviana. Il fuoco avanza lungo i versanti, risale il crinale come un’onda calda e silenziosa, e poi ruggisce quando incontra la vegetazione secca. Terzigno è il cuore di questa nuova emergenza, ma le lingue di fuoco hanno già superato quota mille metri, correndo verso la cima del vulcano. Alle pendici, i lampi delle autobotti illuminano l’ansia di chi abita a Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano e Boscotrecase: paesi che guardano in alto con il fiato sospeso, mentre il Vesuvio brucia.

Maxi incendio in Italia, le fiamme minacciano le abitazioni: sono ore d’ansia
Le squadre da terra combattono senza tregua, giorno e notte.
«Le squadre da terra sono al lavoro e continueranno anche nelle ore notturne», fa sapere l’Ente Parco. Per potenziare la risposta, è stata anticipata alle 5 del mattino la ripresa delle operazioni aeree, con più canadair in azione. Una cabina di comando è stata allestita nella palestra di Terzigno, punto di coordinamento per tutti i soggetti coinvolti: vigili del fuoco, protezione civile, forestali.

Un rogo difficile da domare
Le fiamme sono divampate il 5 agosto, partendo dalla pineta di Terzigno, lungo i sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio. Spinte dal vento, hanno trovato terreno fertile nella siccità di questa estate torrida, rendendo quasi impossibile un intervento definitivo. Un’alta colonna di fumo si è levata in cielo, visibile anche dalla città di Napoli per tutta la serata dell’8 agosto. Sul posto operano in sinergia vigili del fuoco, canadair e protezione civile, che tentano di fermare una devastazione destinata a lasciare cicatrici profonde sull’ambiente.
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