
Un nuovo scandalo politico travolge il Comune di Castel Volturno, dove il sindaco Pasquale Marrandino è finito al centro di un’inchiesta per presunta corruzione. L’indagine, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, riguarda l’assegnazione di un incarico pubblico da 29mila euro, che secondo gli inquirenti sarebbe stato concesso in cambio di una tangente di 560 euro. Una cifra irrisoria, ma sufficiente a far scattare l’accusa di corruzione, alimentando sospetti e polemiche nell’ambiente politico e tra i cittadini.
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Il presunto scambio di denaro ripreso in un video
A rendere ancora più grave la situazione c’è un video che rappresenta uno dei punti chiave dell’indagine. Le immagini, registrate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, mostrerebbero un incontro tra il sindaco Marrandino e l’imprenditore Daniele Di Caprio, già in passato legato all’amministrazione comunale.
Nel filmato si vedrebbe Di Caprio consegnare una scatola chiusa al primo cittadino, che la ripone rapidamente sotto il sedile della sua auto senza dire nulla. Gli inquirenti ipotizzano che all’interno ci fossero banconote da 20 euro, per un totale di 560 euro, ritenuti la presunta “ricompensa” per l’affidamento diretto dell’incarico.
L’appalto da 29mila euro e il ruolo dell’imprenditore
Il cuore dell’inchiesta ruota attorno a un incarico da 29mila euro più IVA per i servizi informativi legati alla gestione dei rifiuti comunali. Secondo gli investigatori, l’appalto sarebbe stato affidato senza ricorrere alla lista comunale di 546 tecnici accreditati, scelta che ha destato immediatamente sospetti.
Di Caprio, già noto per aver ricevuto altri incarichi dal Comune in passato, sarebbe stato favorito indebitamente dal sindaco Marrandino, in violazione delle procedure trasparenti previste dalla normativa sugli appalti pubblici. L’episodio, risalente al mese di marzo, avrebbe poi innescato ulteriori controlli e appostamenti da parte delle forze dell’ordine.
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