Cosa fare (e non fare) in caso di contatto
Se si entra in contatto con una medusa urticante, è fondamentale agire con calma e rapidità. Prima regola: mai strofinare la pelle, perché si rischia di rompere le cellule urticanti (nematocisti) e peggiorare la situazione. Risciacquare solo con acqua di mare (non dolce), che aiuta a disattivare le tossine.
Se restano filamenti o frammenti visibili, rimuoverli con una pinzetta o un oggetto rigido. È utile applicare impacchi freddi per lenire il bruciore. Se compaiono sintomi sistemici (difficoltà respiratorie, giramenti di testa, eruzioni estese), bisogna rivolgersi subito a un medico. In ogni caso, è sempre bene avvisare il bagnino e gli altri presenti, specialmente se ci sono bambini nei paraggi.
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Prevenzione e rispetto del mare
Il miglior modo per evitare incidenti è osservare il mare prima di entrare in acqua. Le meduse sono più frequenti dopo mareggiate, in presenza di acque calde e calme, o nelle zone con poco ricambio d’acqua. Anche le meduse spiaggiate possono conservare la capacità urticante per diverse ore: evitare di toccarle o di lasciar giocare i bambini nei pressi.
Infine, è importante ricordare che le meduse, anche quelle pericolose, non attaccano mai volontariamente. Sono animali marini che svolgono un ruolo nell’ecosistema. Il miglior approccio è conoscerle, rispettarle e tenerne la giusta distanza. Il mare, come ogni ambiente naturale, va vissuto con attenzione e consapevolezza. Così si evitano spiacevoli sorprese e si protegge anche la biodiversità.