
Meloni, chi è l’avvocato che la sfida: è bufera politica. Il governo guidato da Giorgia Meloni, sin dal suo insediamento, ha dovuto fronteggiare questioni spinose e complesse, dai flussi migratori sempre più difficili da contenere, al posizionamento internazionale dell’Italia in un mondo sconvolto dalle guerre in Ucraina e in Medio Oriente.
Ma a mettere ora il premier sotto pressione è un nome già noto a chi segue le cronache legate alla tutela dei diritti umani: Angela Maria Bitonti, avvocato del Foro di Matera, figura di primo piano nella difesa dei migranti. Con un esposto alla Procura di Roma, Bitonti riaccende i riflettori su una vicenda che ha già suscitato clamore: il caso Almasri, generale libico accusato di torture, il cui rientro nel suo Paese d’origine ha sollevato non pochi dubbi sulle scelte del governo italiano.
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Il governo Meloni: le responsabilità e le critiche
Non è solo una questione giudiziaria: è una battaglia politica e simbolica. Secondo Bitonti, «il premier ha infatti detto di aver condiviso le decisioni» sull’espulsione del generale Almasri, una frase che per lei costituisce «una confessione delle proprie responsabilità». Parole che pesano come macigni su una vicenda già intricata, e che si arricchisce ora di un’istanza contro l’archiviazione disposta dal Tribunale dei Ministri.
Angela Maria Bitonti intende ottenere giustizia per la sua assistita ivoriana, definita dalla procura “vittima indiretta”, posizione contestata dalla legale che considera invece la donna «una vittima diretta, perché il rimpatrio di Almasri e la mancata consegna alla Corte penale internazionale hanno impedito il processo».
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Caso Almasri: archiviazione per Meloni, ma la bufera resta
Il tema è tornato centrale nelle ultime ore anche a livello politico. Il governo continua a scivolare sul caso Almasri e l’opposizione attacca direttamente Meloni, accusandola di evocare un “disegno politico” da parte della magistratura come presunta risposta alla riforma della separazione delle carriere. Secondo Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, quella della premier è una lettura «eversiva». «Insinuare che i giudici agiscano non a tutela della legge ma per un disegno politico – dice – è un atteggiamento eversivo. E non è la prima volta».
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