Social. Messina Denaro, la notizia sull’eredità: a chi andranno i soldi dell’ex boss. Matteo Messina Denaro, noto anche con i soprannomi U Siccu e Diabolik, è stato un mafioso italiano, legato a Cosa nostra. È deceduto oggi 25 settembre 2023 all’età di 61 a causa di un tumore. Il 16 gennaio 2023 era stato catturato dopo 30 anni di latitanza nei pressi di una clinica privata di Palermo, dove si trovava per ricevere delle cure per la sua malattia. (Continua a leggere dopo la foto)
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Messina Denaro, la notizia sull’eredità: a chi andranno i soldi dell’ex boss
Oggi 25 Settembre 2023 è morto l’ex boss mafioso Matteo Messina Denaro. Ora una domanda sorge spontanea: “A chi è destinata la sua eredità?” Come riportato da Il Corriere della Sera, i destinatari dell’eredità lasciata da Matteo Messina Denaro dentro Cosa nostra non li conosce nessuno: nemmeno i suoi eredi. Che certamente esistono, perché resta intatto sia il suo patrimonio di capomafia che quello economico.
Dove andranno adesso tutti quei soldi che arrivavano in contanti al boss di Castelvetrano? Sul Corriere si legge che: “probabilmente continueranno ad affluire, almeno in parte, alla sua famiglia che è di sangue e di mafia insieme, visto che la metà e più dei parenti stretti di Matteo detto ‘u siccu sono in galera o sotto inchiesta; ma è possibile che altri mafiosi vogliano entrare nella gestione di quel tesoro nascosto”. Quando e come questo avverrà, e a nome di chi, saranno le indagini a dirlo. (Continua a leggere dopo la foto)
Qualche curiosità in più sull’ex boss
Matteo Messina Denaro, noto anche con i soprannomi U Siccu e Diabolik, era nato a Castelvetrano il 26 Aprile 1962. L’uomo è morto oggi 25 settembre 2023 a causa di un tumore. Per anni è stato un mafioso italiano, legato a Cosa nostra. Capo indiscusso del mandamento di Castelvetrano e della mafia nel Trapanese, è considerato uno dei boss più importanti di tutta Cosa nostra, avendo esercitato le proprie attività criminali anche oltre i propri confini territoriali, come nell’Agrigentino e, addirittura, nel Palermitano.
Uomo chiave del biennio stragista 1992-1993, era ritenuto vicinissimo a Totò Riina e, quindi, conoscitore di oscuri ed importanti pezzi della trattativa Stato-mafia. Nel 1993 era stato inserito nella lista dei dieci latitanti più ricercati al mondo, rimanendo tale per quasi 30 anni fino al giorno del suo arresto, avvenuto il 16 gennaio 2023 nei pressi di una clinica privata di Palermo.
