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Morte di Simona Cinà, il fratello Gabriele rompe il silenzio

La morte improvvisa di Simona Cinà, ventenne siciliana trovata senza vita dopo una festa di laurea, ha lasciato sgomenta una comunità intera. I familiari, stretti nel dolore, si affidano ora alla magistratura per scoprire cosa sia davvero accaduto quella notte. Dopo l’incontro con i carabinieri di Bagheria, i parenti attendono risposte dall’autopsia. Un caso dai contorni ancora poco chiari che apre interrogativi profondi e alimenta il bisogno collettivo di verità. Quali sono state le parole del fratello di Simona?

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Simona Cinà, la famiglia: “Ci sentiamo sostenuti dalla giustizia”

La mattina del 6 agosto, il fratello di Simona Cinà, Gabriele, accompagnato da una cugina e da un ex fidanzato della sorella, si è recato alla caserma dei carabinieri di Bagheria per incontrare gli investigatori. All’uscita, ha rilasciato una dichiarazione toccante ai cronisti presenti: “Ringraziamo i carabinieri e la Procura per l’incontro. È stato utile, ci ha rasserenato sapere che la giustizia è con noi”. Un momento vissuto con compostezza, ma anche con il bisogno forte di comprendere le cause della tragedia.

Simona, 20 anni, era stata trovata morta nella notte tra venerdì e sabato al termine di una festa di laurea doppia, organizzata in un’abitazione affittata per l’occasione. Da subito, le circostanze del decesso hanno sollevato dubbi e ipotesi, e la Procura di Termini Imerese ha aperto un’indagine per chiarire ogni dettaglio.

Gli esami sul corpo: verso l’autopsia decisiva

Nelle ore successive alla tragedia, sulla salma della giovane sono stati eseguiti esami radiologici e una Tac, procedure preliminari in vista dell’autopsia fissata per giovedì mattina presso l’Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo. Gli inquirenti puntano molto su questi accertamenti per ottenere un primo quadro tecnico chiaro sulle cause della morte.

L’attesa per il referto è alta, anche perché i primi rilievi non hanno chiarito del tutto cosa possa aver causato il decesso. Secondo quanto comunicato dalla Procura, all’interno dell’immobile sono stati rinvenuti alcuni oggetti poi sequestrati e affidati al Ris di Messina per essere analizzati. Gli inquirenti stanno ricostruendo quanto accaduto nel corso della serata e stanno valutando ogni testimonianza raccolta dai presenti. Resta da chiarire cosa sia davvero accaduto durante quella serata.

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