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Morto in carcere lo spietato boss della ‘ndrangheta

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SOCIAL. E’ morto nel carcere di Parma oggi, giovedì 23 febbraio 2023, il temuto boss della ‘ndrangheta. Il così soprannominato “Versu” era stato ricoverato solo una settimana fa per problemi cardiaci. Oggi arriva la notizia della sua morte. Andiamo a scoprire chi era.

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Chi era il boss Giuseppe Nirta

Oggi, giovedì 23 febbraio 2023 nel carcere di Parma è morto il temuto boss della ‘ndrangheta Giuseppe Nirta. Il criminale nasce a San Luca (Reggio Calabria), ED è considerato un boss della ‘ndrangheta. Era detenuto dal 2016 nella sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto avvenuto a Locri nel 2008. Nirta era considerato il capo dell’omonima cosca di San Luca, federata con gli Strangio, detti «janchi».

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La strage di Duisburg

L’anziano boss Giuseppe Nirta era il padre di Giovanni Luca Nirta, il vero obiettivo dei killer che il giorno di Natale del 2006 misero in atto l’agguato in cui morì per errore Maria Strangio, moglie dello stesso Nirta e mamma di tre figli minorenni. Nell’agguato rimase ferito inoltre un nipote di cinque anni di Maria. La morte di Maria fu la causa scatenante della strage di Duisburg, in Germania, il 15 agosto del 2007, uno degli episodi più cruenti della storia della ‘ndrangheta. Nella strage, infatti, furono uccise 6 persone, Tommaso Venturi, di 18 anni; Francesco Giorgi, (16), Francesco Pergola e Marco Pergola, (22 e 20); Marco Marmo (25), e Sebastiano Strangio (39). Le vittime, nel momento in cui i due killer che misero in atto la strage entrarono in azione, erano appena uscite dal ristorante «da Bruno», di proprietà di Sebastiano Strangio, dove avevano cenato per festeggiare i 18 anni di Tommaso Venturi.

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Morto il boss Giuseppe Nirta: Faida di San Luca

Nel libro La malapianta, scritto a quattro mani con Nicola Gratteri – oggi procuratore della Repubblica a Catanzaro che all’epoca si occupò a Reggio Calabria delle indagini sulla strage di Duisburg – , il professor Antonio Nicaso, da sempre impegnato nello studio della Ndrangheta, ricostruisce così la vicenda sottesa alla strage: «L’inzio della faida di San Luca», scrive Nicaso, «è datato 1991. L’ultimo atto è stato quello di Duisburg, a Ferragosto del 2007. In mezzo c’erano stati 11 anni di tregua. Da una parte il Pelle-Vottari, dall’altra i Nirta-Strangio. A Natale del 2006, nel tentativo di eliminare Giovanni Nirta, il presunto boss dell’omonimo clan, venne uccisa la moglie Maria Strangio, un errore imperdonabile, che ha reso inevitabile il bagno di sangue in Germania».

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