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Morto sepolto in spiaggia, il terribile retroscena: come lo ha scoperto la mamma

Il dolore della famiglia e il lutto cittadino

La salma di Riccardo è stata trasportata al cimitero di Montalto di Castro, dove rimane a disposizione della Procura di Civitavecchia, che dovrà stabilire l’esatta dinamica dei fatti. Si attende a breve il nulla osta per procedere con i funerali. In segno di rispetto, la comunità locale ha sospeso tutti gli eventi pubblici in programma per venerdì 11 luglio.

Con un comunicato ufficiale, il Comune di Montalto di Castro ha espresso «profondo cordoglio per la tragica scomparsa del giovane di 17 anni, avvenuta nel pomeriggio di oggi sulla spiaggia del nostro litorale». E aggiunge: «In un momento di così grande dolore, ci stringiamo ai genitori e ai familiari del ragazzo. La comunità di Montalto si unisce in un silenzioso abbraccio alla famiglia».

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Un dolore che lascia interrogativi

La morte di Riccardo Boni non è un episodio isolato: scavare buche profonde nella sabbia è più pericoloso di quanto si pensi. Negli Stati Uniti il fenomeno è conosciuto come sand entrapment, ed è stato oggetto di studi medici che hanno evidenziato come, tra il 1990 e il 2006, siano stati più i decessi causati da crolli di sabbia che da attacchi di squali. Le buche crollano inaspettatamente, e la sabbia compatta agisce come una trappola letale.

Anche in questo caso, la vittima è un ragazzo giovanissimo, e tutto si è consumato nel giro di pochi istanti, senza che nessuno riuscisse a intervenire. Una tragedia che impone una riflessione più ampia sulla sicurezza in spiaggia, soprattutto per i più giovani. Per Riccardo, purtroppo, non ci sarà un domani, ma la sua storia deve servire ad evitare che si ripeta.

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