
Nazionale, decisione clamorosa di Ranieri: italiani gelati – Claudio Ranieri ha fatto quello che pochi si aspettavano: ha detto no alla panchina dell’Italia. Un rifiuto meditato, arrivato all’alba del 10 giugno 2025, al termine di ore insonni in cui l’ex “Tinkerman” ha soppesato sogni tricolori, pressioni capitoline e senso di riconoscenza verso la Roma. Il risultato? Una scelta di cuore che ribalta i titoli dei quotidiani sportivi e aggiunge un capitolo inatteso alla già leggendaria carriera del tecnico romano, oggi senior advisor giallorosso.

L’offerta azzurra e quel via libera inatteso
Tutto era iniziato appena ventiquattr’ore prima, lunedì 9 giugno: con la consueta diplomazia, Ranieri aveva chiesto al presidente Dan Friedkin di valutare un doppio incarico Roma–Nazionale. E la sorpresa era stata proprio il sì dei vertici societari: un ok che pareva spianare la strada alla sua investitura come commissario tecnico dopo l’uscita di scena di Luciano Spalletti. Sembrava il coronamento naturale di una carriera partita dai campi polverosi del Testaccio e culminata nell’impresa di Leicester City. Ma la notte porta consiglio e qualche brusìo di troppo.

Quando l’amore per la Roma detta legge
Proprio mentre la FIGC stappava lo spumante, il tecnico ha avvertito il peso emotivo della piazza capitolina. «Come posso chiedere ai giocatori della Roma di dare il 100% se io per primo divido il mio tempo?», avrebbe confessato agli amici più stretti. Nella nuova veste di senior advisor, Ranieri non è un semplice ambasciatore: supervisiona mercato, academy e persino le dinamiche di spogliatoio. Rinunciare, per lui, significa mettere la Roma prima di tutto, un gesto che rinfocola il legame con una tifoseria che lo considera più che un allenatore: un simbolo di appartenenza.
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