
Neonata viene lasciata per ore in spiaggia sotto al sole: shock in Italia – Sabato pomeriggio, nella zona Pineta di Jesolo, il sole batteva forte sulla spiaggia gremita. Tra sdraio, ombrelloni e famiglie in vacanza, una bimba di appena un mese e mezzo stava vivendo momenti drammatici. Il suo corpicino, esposto ai raggi senza protezione, si stava scottando fino a provocare ustioni gravi. Chi l’ha vista, ha raccontato di una pelle già bruciata e di uno stato di semi-incoscienza che lasciava temere il peggio.

Neonata viene lasciata per ore in spiaggia sotto al sole
Il destino ha voluto che in quel tratto di spiaggia fosse presente un medico in vacanza. È stato lui a notare il colorito anomalo della piccola e a comprendere subito la gravità della situazione. Ha dato l’allarme, attivando una catena di soccorsi che si è conclusa con il trasporto d’urgenza al centro pediatrico specializzato di Padova. Oggi la neonata è ricoverata in condizioni ancora serie, ma non più in pericolo di vita. Un miglioramento che, fino a poche ore dopo il salvataggio, sembrava tutt’altro che scontato.

Una spiaggia “tranquilla” scelta dalle famiglie
Il tratto di arenile della Pineta di Jesolo è noto per essere più silenzioso e riparato rispetto ad altre zone, ed è spesso scelto da famiglie con bambini piccoli. Tra loro, sabato, c’era anche una coppia ucraina con tre figli: due più grandi e la neonata. Secondo le prime ricostruzioni, la bimba sarebbe rimasta a lungo sotto il sole, senza protezione solare e, pare, neppure all’ombra dell’ombrellone. Una sottovalutazione delle conseguenze del caldo estivo, probabilmente legata anche a una minore familiarità con il clima italiano. A lanciare l’allarme non è stato il medico, ma un villeggiante che si trovava nelle vicinanze della famiglia. La piccola piangeva, probabilmente per il dolore, e la pelle del viso e delle zone esposte aveva assunto una tonalità violacea. Quando il personale del Suem 118 è arrivato sul posto, si sarebbe verificato un momento di tensione: la madre, spaventata e disorientata, avrebbe esitato a consegnare la figlia ai sanitari, temendo che gliela portassero via. Solo dopo aver compreso la gravità della situazione, la donna ha acconsentito al trasferimento.
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