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“Noi i banchi a rotelle…”. Bagarre in Senato: 5 Stelle in tilt e La Russa infierisce

Bagarre in Senato: Gasparri provoca il M5S sui “banchi a rotelle” ed è caos. Interviene La Russa

L’intervento di Gasparri e gli elogi al governo sulla manovra

Nel suo intervento in Aula, Maurizio Gasparri ha aperto la dichiarazione di voto con un ringraziamento formale al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e, più in generale, all’intero governo. Secondo il capogruppo di Forza Italia, la legge di Bilancio rappresenterebbe un passaggio cruciale per la politica economica italiana, non solo sul piano interno ma anche in rapporto alle istituzioni europee e ai mercati finanziari.

Gasparri ha richiamato in particolare l’obiettivo di uscire dalla procedura di infrazione per disavanzo eccessivo, evidenziando come tale traguardo, nelle sue parole, consentirebbe un risparmio significativo sugli interessi del debito pubblico. L’esponente di Forza Italia ha definito questa prospettiva un risultato di portata “storica”, collegandola alla presunta ritrovata credibilità internazionale del Paese. A suo avviso, tale credibilità sarebbe testimoniata dall’andamento della domanda per i titoli di Stato, indicata come segnale di fiducia degli investitori nei confronti dell’economia italiana.

Nell’illustrare la posizione del suo gruppo, Gasparri ha sottolineato come la manovra, pur in un contesto economico complesso e con margini di bilancio limitati, punti a conciliare obiettivi di stabilità dei conti pubblici con misure destinate a sostenere famiglie, imprese e lavoratori. In questa cornice, il voto favorevole di Forza Italia è stato presentato come coerente con la linea dell’esecutivo e con l’esigenza di dare continuità alle politiche economiche in corso.

Il capogruppo azzurro ha inoltre collegato il giudizio positivo sulla manovra all’importanza di mantenere un dialogo costante con i partner europei e con gli organismi internazionali, indicando come prioritaria la capacità dell’Italia di presentarsi come un interlocutore affidabile sul fronte del risanamento dei conti e della crescita economica. Tali elementi sono stati posti al centro della sua difesa della linea governativa.

Rating, inflazione e salari: i dati richiamati a sostegno della legge di Bilancio

Una parte significativa dell’intervento di Maurizio Gasparri è stata dedicata alle valutazioni delle agenzie di rating e agli indicatori macroeconomici. Il senatore di Forza Italia ha ricordato come, in passato, i giudizi negativi sul debito sovrano italiano fossero spesso utilizzati per criticare i governi in carica, sottolineando che oggi, a suo avviso, le valutazioni più stabili o positive andrebbero considerate con la stessa attenzione.

Gasparri ha poi richiamato il tema dell’inflazione, indicando un passaggio dal valore dell’8% registrato nel 2022 a un livello inferiore al 2% nell’ultimo periodo. Questo calo dell’inflazione, secondo il senatore, avrebbe contribuito a difendere il potere d’acquisto delle famiglie, attenuando gli effetti dell’aumento dei prezzi che aveva caratterizzato la fase post-pandemica e la crisi energetica. Tali dati sono stati utilizzati come elemento di legittimazione della strategia economica dell’esecutivo.

Sul versante dei salari, il capogruppo di Forza Italia ha riconosciuto che “devono crescere”, ammettendo quindi l’esistenza di criticità sul fronte retributivo. Tuttavia, ha rivendicato un’inversione di tendenza rispetto agli anni passati, attribuendo al governo il merito del rinnovo di numerosi contratti di lavoro, anche nel settore del pubblico impiego. Secondo Gasparri, tali rinnovi costituirebbero un segnale concreto di attenzione verso i lavoratori e di impegno nel miglioramento delle condizioni economiche.

Nel suo intervento, il senatore ha inoltre collegato questi risultati agli sforzi per sostenere occupazione e crescita, evidenziando come la manovra di Bilancio includa misure orientate a favorire gli investimenti, a contenere gli effetti dell’aumento dei costi energetici e a supportare specifiche categorie sociali. L’insieme di questi elementi è stato presentato come prova della coerenza dell’azione del governo con gli obiettivi di rilancio economico.

Il passaggio sui sindacati e il riferimento ai “banchi a rotelle”

La parte più controversa dell’intervento di Maurizio Gasparri è emersa quando il capogruppo ha affrontato il tema dei sindacati. In Aula, Gasparri ha criticato le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscritto alcuni dei contratti recentemente rinnovati, sostenendo che chi si è rifiutato di firmare non avrebbe davvero voluto gli aumenti retributivi per i lavoratori interessati. Si è trattato di un passaggio dal forte contenuto polemico, che ha toccato direttamente il ruolo delle parti sociali nel confronto con il governo.

Subito dopo, il senatore ha pronunciato la frase destinata a diventare l’elemento più ripreso del suo intervento: «Certo dobbiamo fare di più, ma non abbiamo comprato i banchi a rotelle. Abbiamo pensato ai bonus libri e ai bonus per la scuola, anche paritaria». Con questo riferimento, Gasparri ha richiamato in maniera critica una delle misure simbolo adottate durante la fase emergenziale della pandemia di Covid-19, quando furono introdotti i cosiddetti banchi a rotelle nelle scuole italiane.

Il richiamo ai banchi a rotelle ha avuto un chiaro valore politico, essendo associato, nel dibattito pubblico, alle scelte dei governi precedenti e, in particolare, a una stagione di provvedimenti straordinari in ambito scolastico. Nel suo intervento, Gasparri ha contrapposto tale misura alle politiche attuali, che, secondo la sua ricostruzione, sarebbero invece orientate a bonus per i libri scolastici e agevolazioni per la scuola, compresa quella paritaria.

La frase ha immediatamente suscitato reazioni dai banchi del Movimento 5 Stelle, che hanno interpretato il riferimento come un attacco politico diretto alla loro esperienza di governo e alle decisioni adottate durante l’emergenza sanitaria. Le proteste e i commenti provenienti dal settore pentastellato dell’Aula hanno segnato l’inizio del momento di maggiore tensione della seduta.

La protesta del Movimento 5 Stelle e il botta e risposta in Aula

Dopo il riferimento ai banchi a rotelle, dai banchi del Movimento 5 Stelle si sono levate voci di dissenso, interruzioni e commenti rivolti a Maurizio Gasparri. I senatori pentastellati hanno manifestato apertamente il proprio disappunto, contestando il paragone utilizzato dal capogruppo di Forza Italia e ritenendolo una strumentalizzazione di una fase emergenziale particolarmente delicata per il Paese.

Di fronte alle proteste, Gasparri ha replicato con un’ulteriore battuta, destinata anch’essa a fare discutere: «La lingua batte dove la ruota gira. Voteremo a favore perché l’Italia cresca ancora. Fatevi un giro sui banchi a rotelle». La replica, caratterizzata da un evidente intento provocatorio, ha contribuito ad alimentare il clima di tensione in Aula, trasformando il segmento conclusivo del suo intervento in un vero e proprio scambio polemico con l’opposizione.

In questa fase, il dibattito sulla legge di Bilancio si è temporaneamente spostato dalle questioni tecniche e dai saldi di finanza pubblica a un confronto concentrato su un simbolo molto discusso della gestione pandemica, con evidenti richiami all’operato dei governi precedenti. Le reazioni dei senatori del Movimento 5 Stelle hanno reso necessario un intervento della Presidenza per ricondurre la discussione entro toni più istituzionali.

L’episodio ha mostrato come, anche in un momento formale come la dichiarazione di voto, il confronto politico possa rapidamente assumere caratteristiche di scontro frontale, soprattutto quando vengono evocati temi che hanno avuto una forte risonanza nell’opinione pubblica e che continuano a rappresentare una linea di divisione tra maggioranza e opposizione.

Il ruolo di Ignazio La Russa nel riportare l’ordine in Aula

A fronte dell’innalzarsi del livello di tensione in Aula, è intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa, al quale spetta il compito di garantire il regolare svolgimento dei lavori parlamentari e il rispetto del regolamento. Di fronte al botta e risposta tra Gasparri e i senatori del Movimento 5 Stelle, La Russa è intervenuto per riportare l’attenzione sui lavori e per ricondurre il dibattito entro i binari istituzionali.

Nel tentativo di stemperare i toni, il presidente del Senato ha utilizzato a sua volta un riferimento ironico ai banchi a rotelle, dichiarando in Aula: «Chiudiamo ancora con i banchi a rotelle, sono diventati un cult di quest’aula». Con questa frase, La Russa ha voluto segnare la conclusione della querelle, indicando implicitamente la necessità di non prolungare oltre una polemica che rischiava di distogliere l’attenzione dal merito della legge di Bilancio.

L’intervento del presidente ha consentito di riprendere il normale svolgimento della seduta, orientando nuovamente i lavori verso le votazioni e le fasi procedurali previste per la fiducia. La gestione dell’episodio ha evidenziato il ruolo centrale della Presidenza nel bilanciare libertà di espressione dei senatori e esigenze di ordine e correttezza nello svolgimento del dibattito parlamentare.

La chiusura della discussione sui banchi a rotelle con una battuta ha lasciato tuttavia l’impressione di un confronto politico in cui elementi simbolici e richiami a scelte del passato continuano a occupare uno spazio rilevante, anche in occasione di provvedimenti di natura strettamente economica come la legge di Bilancio. L’episodio si inserisce in una più ampia dinamica di contrapposizione tra maggioranza e opposizione, in cui i riferimenti alla gestione della pandemia restano un terreno di forte conflitto politico e comunicativo.

Nel complesso, la seduta dedicata alla fiducia sulla manovra ha mostrato come, accanto alle valutazioni su rating, inflazione, salari e conti pubblici, il dibattito parlamentare continui a essere segnato da momenti di forte tensione e da scambi retorici che si concentrano su elementi di forte impatto simbolico, capaci di catalizzare l’attenzione del dibattito pubblico e mediatico.

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