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“Non fatelo bere ai bambini, può essere letale”: Bassetti lancia l’allarme

Bassetti lancia l’allarme

“Non fatelo bere ai bambini, può essere letale”: Bassetti lancia l’allarme. L’aria della montagna e il richiamo del “naturale” sembrano sempre più irresistibili, soprattutto per chi ama distinguersi, cercando sapori autentici e radicati nella tradizione. Durante le vacanze, però, questo entusiasmo può diventare un’insidia: tra mercati, sagre e ristoranti tipici, le famiglie si trovano di fronte a cibi tradizionali e specialità locali con cui non hanno familiarità.

Se nella routine quotidiana i genitori sanno con precisione quale alimentazione proporre ai propri figli, in vacanza l’attenzione dovrebbe essere ancora maggiore. Allo sperimentare con i cibi si accompagnano diversi rischi e basta un piccolo errore per trasformare piacere in dramma. È quanto ha scoperto recentemente una famiglia del Bellunese, facendo nuovamente emergere un tema delicato: il caso ha riportato sotto i riflettori il lato più oscuro di un alimento considerato genuino.

Latte crudo, rischi

Il caso bellunese: neonato ricoverato in condizione serie

È bastata una forchettata di formaggio contaminato da Escherichia coli per scatenare una sindrome emolitico-uremica (Seu) in un neonato del Bellunese, ricoverato in condizioni serie all’ospedale di Padova.

I genitori gli avevano somministrato un formaggio e i sintomi si sono manifestati pochi giorni dopo con la Sindrome emolitico-uremica. Per i medici, l’uso dell’eculizumab, un anticorpo monoclonale, ha ridotto significativamente la necessità di dialisi rispetto al passato.

Matteo Bassetti

Altri episodi simili in Italia

L’episodio si inserisce in un quadro purtroppo ricorrente. Nel Trentino, un bambino di 9 anni è stato ricoverato per un’infezione intestinale, probabilmente correlata al consumo di Puzzone di Moena a latte crudo; il lotto è stato prontamente ritirato dal commercio. Sempre nel Trentino, a Cortina d’Ampezzo, una bimba di un anno è stata colpita da Seu dopo aver mangiato formaggio Saporito della Val di Fassa, anch’esso ritirato per contaminazione da STEC.

Le cronache narrano anche eventi più tragici. In Puglia, tra il 2014 e il 2018, sono stati registrati diversi decessi di bambini per Seu legati al consumo di latte non pastorizzato: un bambino di 18 mesi nel 2014 e altre due bambine nel giugno e agosto 2017, tutte a Bari; un’altra bambina nel 2018 morì tre giorni dopo il ricovero.

I dati nazionali confermano che ogni anno si verificano 60-70 casi pediatrici di Seu, spesso associati ad alimenti contaminati come formaggi a latte crudo; nel 2022, anno record, sono stati registrati ben 91 episodi, di cui 89 in età infantile. L’infettivologo Matteo Bassetti ha spiegato nel dettagli la problematicità di questi alimenti fornendo una guida su come muoversi per scongiurare il rischio.

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