Un problema già visto: non è la prima volta
Questa, purtroppo, non è una novità assoluta. Già nel giugno 2024, appena pochi giorni dopo il debutto del Nutella Ice Cream Pot sugli scaffali italiani, Ferrero aveva dovuto affrontare un episodio analogo: un richiamo per la stessa motivazione, ovvero la mancanza della traduzione italiana dell’elenco ingredienti. All’epoca, il problema aveva riguardato un solo lotto. Stavolta sono undici, un numero decisamente più alto che fa pensare a un errore di sistema nella distribuzione o nel packaging internazionale.

Etichettatura: una questione (seria) di legge
Va ricordato che l’etichettatura alimentare non è solo una formalità: secondo le norme italiane ed europee, tutti gli ingredienti e le indicazioni nutrizionali devono essere riportati in lingua italiana, affinché il consumatore sia messo nella condizione di fare una scelta consapevole. Un’etichetta incompleta, oltre a violare la normativa, può comportare rischi per chi ha intolleranze, allergie o semplicemente desidera conoscere cosa sta mangiando. Ferrero ha gestito con rapidità la situazione, fornendo spiegazioni e strumenti per ovviare alla mancanza. Ma il fatto che si tratti della seconda volta in poco più di un anno non può passare inosservato. L’auspicio è che episodi simili non si ripetano: perché quando si parla di alimentazione, la trasparenza è un ingrediente irrinunciabile.