Sottostima dei casi e appelli alla popolazione
Organizzazioni indipendenti e attivisti segnalano da tempo una limitata trasparenza nei dati ufficiali, sostenendo che la reale entità dell’epidemia sia sottostimata, soprattutto nelle aree rurali e periferiche. Lo stesso Minsap ha riconosciuto che oltre 20.000 persone hanno presentato sintomi compatibili con chikungunya presso le strutture sanitarie, escludendo però coloro che non si sono rivolti agli ospedali. Le autorità invitano la popolazione ad eliminare i ristagni d’acqua nelle abitazioni e a consultare subito un medico in caso di febbre alta e dolori articolari.

Carenza di personale e difficoltà del sistema sanitario
Tra il 2021 e il 2024, secondo stime interne, Cuba ha perso quasi un terzo dei propri medici e circa il 17% del personale infermieristico a causa di emigrazione, missioni all’estero e abbandono della professione. Questa situazione rende ancora più difficile la risposta sanitaria, con ospedali che affrontano la crescente domanda con risorse umane e materiali limitate.
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Preoccupazione internazionale e prospettive
La comunità scientifica internazionale segue con attenzione l’evolversi della situazione a Cuba. L’Organizzazione mondiale della sanità e l’Organizzazione panamericana della sanità hanno sottolineato il rischio di una nuova ondata globale di chikungunya, mentre i casi di dengue sono in crescita in tutta l’America Latina.