Sembrava una confessione isolata, quella di Mark Samson, il 24enne reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Ilaria Sula. Ma le indagini in corso stanno aprendo uno squarcio sempre più inquietante sul contesto familiare in cui si sarebbe consumato il delitto. La Procura di Roma ha infatti acceso i riflettori su Nors Manlapaz, madre dell’assassino, che potrebbe presto essere indagata per concorso in occultamento di cadavere. Una svolta clamorosa, che pone nuovi interrogativi sul ruolo che la donna – e forse anche il marito – avrebbe avuto dopo la morte della giovane studentessa.
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Una casa troppo piccola per non sapere
Via Homs, quartiere Africano di Roma. Un appartamento di appena 50 metri quadri condiviso da Mark con i genitori. È qui che, secondo quanto ricostruito finora, il 25 marzo scorso si sarebbe consumato il femminicidio. Tre coltellate al collo hanno ucciso Ilaria Sula, 22 anni, originaria di Terni. Il suo corpo è stato ritrovato in una valigia gettata in un dirupo, lontano dal centro. Una scena del crimine raccapricciante, difficile da ignorare in uno spazio così ristretto.
Ed è proprio questo dettaglio ad aver insospettito gli inquirenti: è davvero possibile che i genitori non abbiano sentito nulla? Le urla, il sangue, i giorni seguenti: tutto è rimasto sotto silenzio. O almeno, così hanno dichiarato finora.
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