
Il caso dell’omicidio di Pierina Paganelli torna al centro dell’attenzione nazionale con un nuovo, clamoroso sviluppo giudiziario. Dopo mesi di silenzio, la Corte di Cassazione ha deciso di accogliere il ricorso presentato dai legali di Louis Dassilva, l’uomo accusato del delitto, e ha disposto il rinvio degli atti al Tribunale del Riesame di Bologna per una nuova valutazione della custodia cautelare. Una decisione che, pur non portando alla scarcerazione, impone di fatto una revisione profonda delle motivazioni che hanno tenuto l’imputato dietro le sbarre fino a oggi.
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Nuova valutazione della custodia: il Riesame torna a decidere
La decisione della Cassazione rappresenta un passaggio decisivo in un caso che da più di due anni tiene banco tra Rimini e il resto d’Italia. Il provvedimento, che impone un nuovo esame della misura restrittiva, apre la strada a ulteriori verifiche sui presunti gravi indizi di colpevolezza a carico di Dassilva.
Il processo in Corte d’Assise prosegue regolarmente, ma questa svolta giudiziaria rischia di influenzare i prossimi passi del dibattimento. Secondo gli avvocati difensori, il rinvio al Riesame rappresenta un riconoscimento implicito della necessità di approfondire elementi rimasti oscuri.
“Il processo che è appena iniziato permetterà di chiarire tante inesattezze dette da chi si è sostituito ai giudici”, hanno commentato i legali Riario Fabbri e Andrea Guidi, sottolineando come “la difesa ha sempre creduto nell’innocenza di Louis Dassilva”.
L’incidente probatorio e il ruolo di Manuela Bianchi
Uno degli elementi più delicati dell’intera vicenda resta l’incidente probatorio che ha visto protagonista Manuela Bianchi, la nuora della vittima. La donna ha dichiarato di aver incontrato Dassilva la mattina del 4 ottobre 2023, poche ore dopo il ritrovamento del corpo di Pierina Paganelli.
Per la Procura, quella dichiarazione costituisce un indizio di colpevolezza; per la difesa, invece, è un punto da chiarire. “Abbiamo tutti i motivi per sospettare della versione della Bianchi”, hanno ribadito i legali dell’imputato, che vedono in quelle parole la chiave per rimettere in discussione l’intero impianto accusatorio.
Proprio sulla valutazione dell’attendibilità della testimone si giocherà una parte cruciale del processo: un’eventuale contraddizione nelle sue dichiarazioni potrebbe cambiare completamente la direzione delle indagini.
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