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Omicidio Willy, la notizia sui fratelli Bianchi spiazza tutti – Ricorderete tutti la drammatica storia di Willy Monteiro Duarte. Il ragazzo è morto la notte del 6 settembre 2021, ucciso da un branco di giovani a Colleferro, alle porte di Roma, pestato selvaggiamente soltanto per aver difeso un amico. Sulla condanna ai fratelli Bianchi, coinvolti nella rissa, ci sono delle novità: i giudici della Corte d’Appello di Roma hanno concesso ai due delle attenuanti. (continua a leggere dopo le foto)
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Omicidio Willy, la notizia sui fratelli Bianchi spiazza tutti
La condanna è stata fissata a 24 anni di carcere e non più all’ergastolo, come stabilito in primo grado nel processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. La ragione? Marco e Gabriele Bianchi non hanno partecipato alla lite iniziale. Gli altri imputati avrebbero acceso la rissa, ossia Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. I giudici della Corte d’Appello di Roma hanno spiegato così i motivi per cui hanno concesso ai fratelli una riduzione della pena. (continua a leggere dopo le foto)
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Omicidio Willy Monteiro Duarte, sconto di pena per i fratelli Bianchi: “Pestaggio condiviso da tutti”
Estranei alla lite iniziale e colpevoli al pari degli altri imputati del pestaggio di Willy Monteiro Duarte, durato 40 secondi. Sono queste le ragioni che hanno portato la Corte d’appello a concedere le attenuanti generiche ai fratelli Bianchi, riducendo così la loro iniziale condanna dell’ergastolo a 24 anni ciascuno. Per gli altri imputati sono state confermate invece le pene di primo grado: 23 anni a Francesco Belleggia e 21 a Mario Pincarelli. (continua a leggere dopo le foto)
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Confermata la dinamica della rissa
Tutti, in egual modo, hanno accettato il rischio di poter uccidere con i loro colpi il 21enne di Paliano. Contrariamente alla lettura data dal Tribunale di Frosinone, non è stata data importanza al fatto che il pestaggio sia diventato più accesso proprio per l’arrivo dei fratelli Bianchi. Scrive la Corte, come riferisce «Il Corriere della sera»: «Non si può non considerare che i fratelli Bianchi sono del tutto estranei al contrasto iniziale che ha poi provocato la violenta aggressione, che la condotta degli imputati si è esaurita in un breve lasso di tempo e che il pestaggio è anche ascrivibile agli altri imputati». Confermata la ricostruzione della dinamica, secondo cui «l’aggressione inizia con il violento calcio sferrato da Gabriele Bianchi al petto di Willy con tecnica da arti marziali e con potenza tale da sospingerlo di schiena contro un’automobile parcheggiata, al quale segue un pugno sferrato sempre da Gabriele Bianchi al momento in cui il giovane tenta di rialzarsi». Pur essendo «l’azione successiva più confusa e concitata, anche per il timore di reazione avuta da diversi presenti all’assembramento, deve ritenersi con certezza che tutti gli imputati abbiano preso attivamente parte al pestaggio».