I rischi per la salute
Le polveri desertiche che circolano nell’atmosfera sono infatti di tipo sottile o fine, ovvero inquinanti che possono avere un impatto negativo sulla nostra salute. “Si stima che dal Sahara si sollevino ogni anno circa 180 milioni di tonnellate di polveri che vanno ad aggiungersi alle Pm2.5 e Pm10 già presenti in atmosfera, con ripercussioni sul fronte della salute pubblica”, spiega il presidente Alessandro Miani.
“I soggetti più a rischio sono bambini, anziani, cardiopatici e chi soffre di malattie respiratorie, a partire dall’asma – prosegue Miani – Le polveri infatti possono avere anche metalli pesanti al loro interno e unirsi alle sostanze inquinanti già presenti nell’aria, e finiscono per essere inalate dall’uomo.“
Fra esse si segnalano infiammazioni acute del sistema respiratorio, bronchiti, asma, riduzione della capacità polmonare, tosse, catarro e altri sintomi respiratori, che vengono esacerbati nei soggetti più fragili e sensibili. Il pericolo maggiore è determinato dal particolato PM 2.5, le cui particelle possono penetrare in profondità nell’apparato respiratorio e raggiungere persino gli alveoli polmonari. L’esposizione al PM 2.5 è associata a mortalità superiore per vari tipi di tumori e patologie respiratorie.