La reazione delle opposizioni: “Un insulto alla democrazia”
Nel pomeriggio arriva un’ulteriore presa di posizione: 79 tra deputati e senatori, membri dell’intergruppo parlamentare per la Palestina, inviano una lettera formale al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, esprimendo indignazione per l’uso di una sala istituzionale a fini considerati “politicamente divisivi e moralmente inaccettabili”. “È particolarmente grave che ciò sia accaduto in un luogo che rappresenta tutti gli italiani”, si legge nel testo, coordinato dalla deputata 5 Stelle Stefania Ascari.
Il documento pone una domanda tagliente: “La Camera avrebbe mai ospitato un evento in cui si premiava un ministro con il premio Russia-Italia alla presenza dell’ambasciatore di Mosca?” Il riferimento è chiaro, e la provocazione ancora più forte. Per i firmatari, il premio a Salvini è “un’offesa alla coscienza democratica” e ai principi del diritto umanitario internazionale.
Leggi anche: Meteo, brutte notizie per il weekend: dove si fermerà l’estate

Tajani si defila, ma le polemiche non si placano
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, interpellato sul caso, ha preferito prendere le distanze: “Io non devo commentare i premi a Salvini”, ha dichiarato seccamente. Ha poi ribadito che “la posizione ufficiale del governo” è quella espressa nel documento firmato con altri 27 Paesi Ue: cessazione immediata delle ostilità e rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.
Dal canto suo, la Camera dei Deputati ha precisato di non avere voce in capitolo sulla gestione degli eventi nelle sale istituzionali, né di poterne controllare i contenuti o gli ospiti. Una nota formale che però non placa il malcontento.