
Papa Leone avverte gli italiani: “Fate attenzione”, poi l’appello – C’è un momento, durante le udienze generali del mercoledì, in cui tutto sembra sospendersi. Le voci si abbassano, i flash si fanno più discreti e gli occhi si puntano su di lui, Papa Leone XIV, che con passo lento ma deciso prende posto. Non ha il tono perentorio di chi comanda, né il carisma urlato di certe figure mediatiche. Eppure, quando comincia a parlare, il silenzio si fa ascolto. In una mattina come tante, in piazza San Pietro affollata di fedeli e pellegrini, il Pontefice ha scelto di affrontare un tema che brucia sotto la superficie: il nostro modo di comunicare. Lo ha fatto con parole forti, dirette, e per certi versi anche scomode. Parole che toccano chiunque abbia un telefono in mano o un account sui social. E cioè tutti noi.

Papa Leone avverte gli italiani: “Fate attenzione”, poi l’appello
«Viviamo in una società che si sta ammalando a causa di una bulimia delle connessioni dei social media», ha detto Papa Leone XIV nel cuore della sua riflessione. Non una condanna totale della tecnologia, ma un’allerta seria contro gli eccessi dell’iperconnessione, che rischia di farci perdere il contatto con la realtà e con gli altri. Il Papa ha descritto una condizione che molti riconoscono: «Siamo iperconnessi, bombardati da immagini, talvolta anche false o distorte. Siamo travolti da molteplici messaggi che suscitano in noi una tempesta di emozioni contraddittorie».

Una responsabilità che riguarda tutti
Il Pontefice non si è limitato a constatare il problema, ma ha spostato l’attenzione su un terreno ancora più profondo: la responsabilità etica del linguaggio. «Abbiamo bisogno di chiedere al Signore di guarire il nostro modo di comunicare», ha detto. Un invito alla consapevolezza, rivolto tanto ai singoli quanto ai comunicatori di professione, ai leader politici e religiosi, ma anche a chi ogni giorno interagisce online, commenta, risponde, posta. «Non solo dobbiamo essere più efficaci ma anche evitare di fare male agli altri con le nostre parole», ha aggiunto il Santo Padre.
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