Papa Francesco, chi è in realtà Giovanni: la sua storia
Oggi, durante le esequie in piazza San Pietro, Giovanni sarà tra coloro che, con una rosa bianca in mano, saliranno i gradini di Santa Maria Maggiore: poveri, migranti, transgender, detenuti. «Lui sarà accolto dalla Mamma Celeste che tanto amava, e noi, i suoi figli prediletti», dice Giovanni, con una forza che sembra più grande della sua fragilità.
«Sarà una giornata dura. Ma noi ci saremo. Non lo lasceremo solo», ha sottolineato. (continua a leggere dopo le foto)
Due incontri ha avuto col Santo Padre
Di Papa Francesco, Giovanni conserva due incontri fulminei ma indelebili. «Una volta lo vidi entrare in un negozio di occhiali. Io ero fuori, al McDonald’s, a chiedere l’elemosina. Lo riconobbi e lui mi salutò con la mano. Fu come una luce improvvisa. Un’altra volta lo incrociai in piazza, mentre mendicavo. Anche solo vederlo scaldava il cuore, come il calore di una stufa in una notte d’inverno». Per Giovanni, Francesco era molto più di un Papa: era una guida, un raggio di speranza. «Quando non hai più niente, lui ti restituisce un senso. Ho una piccola Bibbia che leggo ogni sera. E ogni volta che parlava, sembrava parlasse proprio a me. Diceva: voi contate, siete importanti. E io tornavo a sentirmi vivo», ha sottolineato. Oggi Giovanni farà un fioretto: non mangerà nulla, in segno di ringraziamento. «È il mio modo per dirgli grazie. Avrei voluto farlo guardandolo negli occhi, ma forse anche il silenzio dirà tutto. Non basterebbe tutto l’inchiostro del mondo per scrivere quanto gli ho voluto bene».
Lui, con la sua stampella e la rosa bianca, salirà quei gradini. «Sarà lì, con la Mamma Celeste. E noi saremo con lui. Alla fine, ha scelto di stare accanto a chi gli ha voluto bene davvero. Perché la cosa più bella non è ricevere amore, ma donarlo. E lui, fino all’ultimo respiro, l’ha donato tutto», ha concluso il senzatetto.
