
Non sono bastate le prime settimane di pontificato per dissipare l’attenzione mediatica: Papa Leone XIV è al centro del dibattito, osservato da fedeli, analisti e stampa mondiale. I suoi primi atti, tra diplomazia e simbolismi, hanno già tracciato una linea chiara. Ma se le parole su Gaza o sulla sicurezza globale hanno acceso i riflettori, a sorprendere è anche ciò che, apparentemente, sembra secondario: gli abiti, la routine, perfino l’indirizzo di residenza. Ogni gesto, ogni scelta, è letta come un possibile segnale di discontinuità — o di ritorno — rispetto al predecessore Francesco. E il nuovo Papa, a quanto pare, sa come comunicare senza parlare.
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Papa Leone XIV: i primi segnali del nuovo stile di pontificato
Nei primi giorni di regno, Leone XIV ha lanciato messaggi inequivocabili. Niente rivoluzioni urlate, ma una serie di gesti formali e decisi che hanno fatto capire subito la direzione. Accoglie il baciamano, rifiuta il selfie. Indossa l’anello del Pescatore con costanza, come segno di continuità con la tradizione petrina. Ha riportato nel guardaroba pontificio il rocchetto e la mozzetta rossa, simboli di un’idea più sacrale del papato, abbandonata durante il pontificato di Bergoglio.

Il ritorno al Palazzo Apostolico e la rottura con Bergoglio
Una forma, sì, ma che riflette anche una visione sostanziale: quella di una Chiesa meno esposta alla pop culture e più radicata nella propria solennità. Un approccio che ha soddisfatto le aspettative di molti cardinali: quelli che lo hanno eletto per riequilibrare una Curia definita da alcuni come “sbilanciata e autoritaria” sotto Francesco.
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