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Papa Leone, sciolta l’istituzione voluta da Bergoglio: la decisione del pontefice

papa prevost

È un vero e proprio terremoto finanziario quello che ha scosso le sacre stanze del Vaticano. Con una mossa audace e inaspettata, Papa Leone XIV ha spazzato via una delle ultime eredità economiche del suo predecessore, Papa Francesco. Il dibattito sulla centralizzazione dei fondi, sugli investimenti e sul fundraising è più vivo che mai. Questa decisione non è solo una riorganizzazione burocratica, ma il segnale di un cambio di rotta epocale nella gestione del denaro della Santa Sede.

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Leone XIV, abrogata la Commissione di Papa Francesco

La notizia è di quelle che fanno tremare i palazzi vaticani: Papa Leone XIV ha messo la parola fine alla Commissio De Donationibus pro Sancta Sede, istituita da Papa Francesco con un chirografo dell’11 febbraio 2025, fa sapere acistampa. La soppressione è stata disposta tramite il chirografo Vinculum Unitatis et Caritatis, promulgato il 29 settembre e pubblicato il 4 dicembre, rappresentando una delle decisioni più significative del nuovo pontificato in ambito finanziario. Il chirografo non si è limitato a chiudere l’organismo: ne ha abrogato anche lo statuto, stabilendo che “non avranno più alcuna forza canonica o giuridica anche eventuali atti finora adottati e Regolamenti eventualmente predisposti” dalla Commissione, e tutti i membri ne sono cessati dall’incarico.

Questa manovra non è stata casuale. Il testo pubblicato chiarisce che la decisione è maturata dopo che il Consiglio per l’Economia “ha dedicato particolare attenzione allo studio della suddetta questione, esaminandola nuovamente e consultando esperti del settore”, formulando in seguito specifiche raccomandazioni. La Commissione, che annoverava membri di spicco come monsignor Roberto Campisi (allora consigliere della Segreteria di Stato) e l’arcivescovo Flavio Pace, si trovava al centro di un delicato equilibrio, in quanto rischiava di porsi in concorrenza con l’Obolo di San Pietro, lo storico strumento di raccolta fondi dei fedeli. Ora, i beni della Commissione, una quota iniziale di 300 mila euro messi a disposizione da APSA e Governatorato, saranno donati alla Santa Sede, con il Presidente dell’APSA delegato alla liquidazione.

Il nuovo Vinculum Unitatis et Caritatis: un segnale di svolta

Il titolo stesso del chirografo, “Vinculum Unitatis et Caritatis”, rivela l’intenzione di Leone XIV di reinterpretare il rapporto finanziario con la Chiesa universale. Il Pontefice ha sottolineato che “la questione delle donazioni e del fundraising per la Santa Sede rappresenta un importante aspetto del vinculum unitatis et caritatis tra le Chiese particolari e la Sede Apostolica, in particolare dal punto di vista dell’effettivo esercizio del ministero petrino.”

Questo chirografo rappresenta l’ultimo, ma non unico, segnale di un cambio di rotta rispetto alla linea di Papa Francesco, che aveva tentato di centralizzare fondi e investimenti. La mossa di Leone XIV si inserisce in un contesto finanziario vaticano descritto, nell’ultimo bilancio, come “meno emergenziali di quanto si era raccontato nei tempi precedenti.” Non a caso, il Papa ha scelto una gestione più collegiale, come già dimostrato dalla sua precedente decisione di abolire la norma di Papa Francesco che imponeva che tutti gli investimenti della Santa Sede passassero obbligatoriamente attraverso l’Istituto delle Opere di Religione (IOR). L’abrogazione della Commissione, quindi, rafforza questa nuova visione di decentralizzazione e gestione condivisa, riaprendo di fatto il dibattito su come la Sede Apostolica debba finanziarsi.

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