
Silvio Leoni contro il figlio Simone dopo l’attacco a Vannacci: arriva la replica. Uno scontro familiare, politico, generazionale. Ma anche uno specchio tagliente delle contraddizioni di una certa destra italiana, che riesce a dividersi non solo in aula ma persino sotto lo stesso tetto. Tutto è iniziato con un attacco pubblico durissimo, pronunciato in un evento nazionale. Poi è arrivata la replica, spiazzante, non di un avversario politico ma del padre. E infine la risposta, matura e asciutta, del giovane protagonista. Una storia che ha il sapore di un dramma privato diventato caso pubblico.
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Simone Leoni e l’attacco a Vannacci
Nel suo primo discorso da leader dei giovani di Forza Italia, Simone Leoni ha scelto di rompere gli schemi con parole nette, pronunciate senza esitazioni davanti alla platea del partito. Il bersaglio è stato il generale Roberto Vannacci, figura controversa del panorama politico e militare italiano. “Ci sono persone che nel 2025 pur di avere un voto in più (…) dicono che i bambini disabili vanno separati dagli altri. Dicono che chi ha la pelle nera non è italiano. Dicono che chi è gay non è normale. (…) Vergogna!” ha tuonato Leoni, scatenando un’ondata di reazioni.
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Polemica sulle parole di Simone Leoni
Le sue frasi, in apparenza rivolte a una categoria di pensiero, sono state lette da molti come un attacco frontale a Vannacci, noto per le sue posizioni conservatrici espresse anche nel contestato libro Il mondo al contrario. Ma a sorprendere non è stato solo il contenuto, quanto la replica pubblica, durissima, arrivata da Silvio Leoni, padre di Simone.
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