
L’episodio, reso noto in seguito a una risposta ufficiale della sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro a un’interrogazione parlamentare, ha inizio il 13 ottobre, giorno in cui il presidente della Regione celebra la sua vittoria elettorale. Proprio in questa data, la sua fedelissima viene fermata da una pattuglia della Polizia stradale sulla A11, mentre si trovava alla guida della sua autovettura.
Leggi anche: Allarme nei supermercati, caffè ritirato per possibile presenza di Ocratossina: il lotto interessato
Cristina Manetti fermata in autostrada
La vicenda che ha coinvolto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e la sua storica collaboratrice Cristina Manetti, ha acceso un acceso dibattito politico e mediatico a livello nazionale. Secondo la documentazione acquisita, la dirigente avrebbe tentato di saltare una coda utilizzando la corsia di accelerazione, per poi rientrare sulla carreggiata principale.
Tale comportamento costituisce una violazione dell’articolo 176 del Codice della strada, con conseguente sanzione amministrativa di 430 euro, decurtazione di 10 punti dalla patente e prospettiva di sospensione del documento di guida. La situazione ha assunto rapidamente una risonanza pubblica in virtù del coinvolgimento diretto di Giani nella gestione dell’episodio.

Cos’è successo con Eugenio Giani
Durante il controllo da parte degli agenti, la Manetti ha dichiarato di avvertire un malore improvviso, attribuendolo a un calo pressorio. Per sicurezza, è stato richiesto l’intervento di un’ambulanza. Nel frattempo, sul luogo dell’accertamento sono giunte due vetture civili: da una di esse è sceso il presidente Giani, accompagnato dal consigliere regionale Alessio Spinelli. Gli esponenti istituzionali si sono informati con gli agenti sulle opzioni disponibili, sulla possibilità di ottenere un permesso provvisorio e sulle modalità di ricorso amministrativo. Successivamente, hanno preso in consegna l’auto della Manetti, segnando il primo passaggio di un coinvolgimento personale del governatore toscano nella vicenda.
Questo episodio si è inserito in un contesto già delicato e ha attirato l’attenzione di molti osservatori: la presenza di figure di rilievo regionale sul luogo del controllo ha sollevato interrogativi sull’opportunità e sulle modalità dell’intervento. La narrazione ufficiale, infatti, evidenzia come l’evento abbia avuto un impatto immediato non solo sulla protagonista, ma anche sull’immagine pubblica delle istituzioni coinvolte.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva