
Risvegli notturni alle 3 in preda all’ansia: perché succede secondo la scienza. Succede più spesso di quanto si pensi: un risveglio improvviso nel cuore della notte, tipicamente alle 3, e all’improvviso tutto si complica. La mente si accende come un faro in tempesta, ma invece di illuminare soluzioni, rivela problemi gonfiati dall’oscurità. È in quel momento che si manifesta una sorta di gemello oscuro della razionalità, che trasforma pensieri ordinari in montagne d’ansia. Ma perché proprio a quell’ora? E perché il giorno dopo ci sembra tutto più gestibile? Un recente articolo pubblicato su The Conversation ci aiuta a dare un nome e una spiegazione scientifica a questa inquietante esperienza notturna.
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Il potere biologico delle 3 del mattino
Il professor Greg Murray, direttore presso il Centro di Salute Mentale dell’Università della Tecnologia Swinburne di Melbourne, ha analizzato in profondità cosa accade nel nostro corpo nelle ore più buie della notte. “La nostra neurobiologia raggiunge un punto di svolta attorno alle 3 o alle 4 del mattino”, scrive lo studioso su The Conversation. È proprio in questa fascia oraria che si verificano una serie di cambiamenti fisiologici: la temperatura corporea comincia a salire, la melatonina (l’ormone del sonno) ha toccato il picco massimo, il cortisolo (l’ormone dello stress) inizia ad aumentare. In altre parole, il corpo si sta preparando gradualmente al risveglio.
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“L’ora del lupo”, perché si è colti da ansia nella notte
Questa particolare fascia oraria porta alla memoria l’intuizione chiamata “l’ora del lupo”, resa celebre dal regista Ingmar Bergman e descritta come il momento della notte in cui l’angoscia e l’inquietudine si manifestano più intensamente. Proprio come nella psicologia biologica, anche nella cultura popolare questo orario è associato a un senso di smarrimento e turbamento.
Tuttavia, questo processo avviene senza il nostro consenso e senza considerare il nostro stato mentale. E così, se ci svegliamo consapevolmente in questa fase, potremmo trovarci privi degli strumenti cognitivi per affrontare con lucidità i pensieri che ci assalgono. Il risultato? Una valanga di preoccupazioni che sembrano insormontabili. Ma vediamo nel dettaglio come funziona questo meccanismo deleterio e quali sono le possibili soluzioni.
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