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Perdita dell’udito, ecco quali sono i primi segnali d’allarme: fate attenzione a questi

Tra tutti i nostri sensi, l’udito è forse il più “nascosto”, quello che tendiamo a dare per scontato finché non è troppo tardi. Siamo ossessionati dalla vista perfetta e dalla sensibilità tattile, ma spesso ignoriamo i sottili allarmi lanciati dal nostro apparato uditivo. Con il passare degli anni, è fisiologico che le nostre capacità uditive diminuiscano, ma sapere intercettare i primi segnali di malfunzionamento e conoscere le abitudini virtuose per proteggerlo è cruciale. La dottoressa Valentina Camesasca, specialista in Otorinolaringoiatria presso l’Ospedale Niguarda di Milano, ha spiegato quali sono i primi segnali della perdita dell’udito.

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Il segreto dell’orecchio interno e la presbiacusia

Il senso dell’udito non è solo un meccanismo per percepire i suoni, ma è il primo ponte con il mondo esterno. La dottoressa Camesasca sottolinea l’importanza evolutiva di questo senso: “L’udito è il primo senso a svilupparsi nel feto e a favorire il contatto con il mondo esterno. Un grave deficit già in età precoce, se non correttamente e tempestivamente trattato, può pregiudicare lo sviluppo del linguaggio compromettendo la comunicazione verbale e le relazioni sociali”.

Ma dove nasce, precisamente, la magia della percezione sonora? Tutto accade nell’orecchio interno, in una minuscola struttura nota come coclea, la cui forma ricorda quella di una chiocciola. È qui che le vibrazioni sonore vengono convertite in impulsi nervosi, pronti per essere trasmessi al cervello. Questa struttura opera una sorta di “lettura” delle frequenze: le più alte vengono captate nella zona più esterna della coclea, mentre le più basse sono decifrate nella sua porzione più interna. Con l’avanzare dell’età, questo meccanismo subisce un naturale deterioramento. La dottoressa Camesasca spiega il fenomeno della presbiacusia: “Con il passare degli anni è normale che l’udito subisca dei cambiamenti e si abbia un progressivo e fisiologico deterioramento delle cellule nervose contenute nella coclea, a partire da quelle più esterne.” Questo calo uditivo, che tipicamente avviene in modo simmetrico in entrambe le orecchie, inizia proprio con una ridotta capacità di percepire le frequenze più alte, la porzione più esposta ai danni ambientali e al rumore. Ma come possiamo difenderci da questo invecchiamento acustico?

Abitudini quotidiane e fattori di rischio: la prevenzione iniziale

Nonostante la presbiacusia sia un processo fisiologico che non può essere totalmente prevenuto, esistono molte azioni che possiamo compiere quotidianamente per tutelare la salute del nostro udito. La protezione è la chiave per rallentare il deterioramento. La specialista è categorica nell’identificare i principali nemici dell’orecchio. “È importante evitare i fattori di rischio, come l’esposizione professionale a rumore, traumi acustici occasionali, così come il fumo e l’alcool.” Queste abitudini e condizioni ambientali agiscono come acceleratori del danno alle cellule nervose.

Oltre a evitare ciò che nuoce, un altro elemento fondamentale è la vigilanza: “È inoltre fondamentale sottoporsi a controlli periodici, in modo da intercettare precocemente un iniziale deficit e definire il più opportuno modo di intervenire.” L’intercettazione tempestiva è, in molti casi, l’unica vera forma di difesa. Ma la prevenzione passa anche dalla tavola. Scopriamo quali nutrienti sono essenziali per il nostro apparato uditivo.

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