Perché arrivano messaggi dall’India?
La domanda sorge spontanea: come fanno i truffatori indiani ad avere i nostri numeri? La risposta si trova nella gestione dei dati personali. Ogni volta che forniamo il numero di cellulare per iscrizioni online, carte fedeltà, abbonamenti o servizi digitali, quelle informazioni entrano in database che possono essere rivenduti o, peggio, finire sul web a causa di violazioni informatiche. Proprio da queste enormi banche dati attingono i gruppi criminali, costruendo liste di contatti da bersagliare in massa.

I rischi concreti per chi risponde
Cedere alla curiosità e rispondere a questi messaggi può avere conseguenze gravi. I pericoli principali sono:
• Perdita di denaro, investito in piattaforme truffaldine;
• Furto di dati personali, che possono essere rivenduti o usati per altre frodi;
• Estorsioni sessuali, nel caso in cui vengano condivise foto o video privati;
• Infezioni digitali, con link o file che possono installare malware sul dispositivo.
Il rischio non è quindi solo economico, ma anche legato alla propria reputazione e sicurezza digitale.
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Come proteggersi e cosa fare in caso di truffa
La prima regola è semplice: non rispondere mai a numeri sconosciuti con prefissi internazionali sospetti. Bloccare subito il contatto ed evitare qualsiasi interazione è la difesa più efficace. WhatsApp offre la possibilità di segnalare direttamente il profilo, contribuendo a limitarne l’attività.
Se il contatto è già avvenuto e sono stati forniti dati sensibili o denaro, è fondamentale rivolgersi alla Polizia postale tramite il portale ufficiale commissariatodips.it, dove si trovano istruzioni e moduli per segnalare le frodi online. Gli operatori possono fornire supporto e indicare i passi successivi da compiere.