
La seduta in Senato dedicata alle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul prossimo Consiglio europeo si è trasformata rapidamente in uno scontro ad alta tensione. Tra critiche pungenti e interventi infuocati, la parola del giorno è stata provocazione, con il presidente dell’Aula Ignazio La Russa costretto a intervenire più volte per ristabilire l’ordine.
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Le accuse che hanno scatenato la bufera
Il momento più acceso è arrivato con l’intervento della senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino, che ha attaccato la premier con toni diretti e provocatori. “Lei ha capito benissimo che le piazze non erano solo per Gaza, ma anche contro di lei. Il piano Trump quindi a lei va bene perché le ha tolto le castagne dal fuoco. Non è un piano di pace, ma di speculazione sulle ossa dei palestinesi ancora calde”, ha dichiarato in Aula.
La frase che ha scatenato la reazione immediata dei banchi della maggioranza è stata: “Meloni è cheerleader del presidente di un altro Paese”, con applausi e proteste che hanno subito inasprito il clima tra i gruppi parlamentari.
La replica di Giorgia Meloni
La presidente del Consiglio ha risposto con tono fermo, evidenziando la trasparenza delle critiche ricevute. “La devo ringraziare, senatrice Maiorino, perché ha detto una cosa importante e onesta: le piazze erano anche contro di me. Allora mi dica lei, quale è il cinismo di usare la sofferenza di un popolo per cercare di raggranellare voti e fare propaganda? Non è il mio modo di fare politica”.
La reazione della maggioranza è stata immediata, con applausi a sottolineare il sostegno a Meloni, mentre l’opposizione ha ribadito le proprie posizioni senza arretrare.
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