
Vladimir Putin ha scelto toni durissimi contro l’Europa, trasformando la diplomazia internazionale in un vero e proprio terreno di scontro verbale e militare. Le sue parole e le mosse strategiche degli ultimi giorni suggeriscono un’escalation senza precedenti, con implicazioni che riguardano l’intero continente. Vediamo nel dettaglio gli inquietanti piani di guerra 2026 del leader russo, tra cui ha avuto spazio anche la presentazione di un missile ipersonico, e le accuse rivolte all’Occidente.

L’Europa segnata dal conflitto russo-ucraino
Negli anni, l’Europa è stata profondamente segnata dal conflitto tra Russia e Ucraina, con ripercussioni politiche, economiche e diplomatiche che si sono fatte sentire in tutti i Paesi. I leader europei sembrano vacillare ad ogni esternazione, consapevoli che ogni parola potrebbe allontanare ulteriormente la possibilità di pace. Le dichiarazioni forti di Donald Trump e le aspre esternazioni di Putin hanno contribuito a trasformare il conflitto in un nodo sempre più difficile da sciogliere. In questo contesto, l’Europa deve capire fino a che punto è capace di sostenere l’Ucraina, bilanciando solidarietà e prudenza, mentre emergono crepe e dubbi sulla coesione interna ed emergono messaggi poco rassicuranti da oltreoceano.

Disunione dei vertici: l’Europa tra dubbi e incertezze
Nelle scorse ore ore ha fatto molto rumore anche il commento del vicepremier italiano Matteo Salvini sulla guerra russo‑ucraina, rilanciato e accolto con favore dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Durante un’intervista rilasciata al programma televisivo Quarta Repubblica su Rete4, Salvini ha affermato: “Se Hitler e Napoleone non sono riusciti a mettere in ginocchio Mosca con le loro campagne in Russia, è improbabile che Kaja Kallas, Emmanuel Macron, Keir Starmer e Friedrich Merz abbiano successo” nel provare a fermare Mosca o a piegarne la strategia geopolitica. Su questo segno di cedimento o di disunione dei vertici su una strategia comune aleggiano oggi anche le affermazioni forti di Putin.
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