
“Lui al Quirinale dopo Mattarella”. Clamoroso: quel nome che fa impazzire Giorgia Meloni (e non solo) – Il dibattito sulla possibile candidatura di Guido Crosetto al Quirinale si è acceso con inusitata vivacità dopo la pubblicazione di un articolo sull’Huffington Post firmato da Alberto Gentili. In quest’analisi viene sottolineato come la figura dell’attuale ministro della Difesa sia riuscita a suscitare interesse anche tra le file delle opposizioni, tradizionalmente restie ad appoggiare candidati provenienti dal centrodestra.

“Lui al Quirinale dopo Mattarella”. Clamoroso: quel nome che fa impazzire Giorgia Meloni (e non solo)
Gentili mette in luce un elemento fondamentale: “Più è distante il suo aplomb istituzionale dalla grintosa e ringhiosa postura di Giorgia Meloni, più piace alle opposizioni”. Questo aspetto segnala un cambio di passo rispetto agli attriti che spesso dividono i due schieramenti parlamentari, delineando Crosetto come un profilo capace di superare i consueti steccati politici. Il Partito Democratico non nasconde un certo apprezzamento per il ministro, come dichiarato dalla deputata Debora Serracchiani: “È presto per parlarne, naturalmente. E speriamo di poter votare nel ’29 uno dei nostri, ma certamente Crosetto è il più civile degli esponenti del centrodestra”. Serracchiani aggiunge che, una volta risolti i nodi relativi al conflitto d’interessi, “sarebbe il candidato di quella parte più quotato per il Quirinale”. Questo clima di apertura rappresenta una novità significativa nel panorama politico italiano, abituato a confronti spesso polarizzati. La figura di Guido Crosetto emerge quindi come potenziale elemento di discontinuità, capace di attrarre consensi trasversali e di mettere in discussione schemi consolidati.


Il sostegno dei riformisti e i rapporti personali
Il consenso intorno a Crosetto si estende anche oltre il perimetro del Partito Democratico. L’ex ministro Lorenzo Guerini sottolinea come il lavoro svolto dal ministro della Difesa rappresenti una continuità rispetto alla sua precedente esperienza: “Io e Guido siamo amici. Il suo lavoro alla Difesa è in continuità con il mio”. Queste parole evidenziano la fiducia personale e istituzionale costruita nel tempo. Alcuni esponenti centristi vedono nella candidatura di Crosetto un’opportunità di rinnovamento per la destra italiana. Matteo Richetti dichiara: “Parlare ora del Colle è prematuro. Però è indubbio che Crosetto non venga dal Msi come qualcun’altra… E questo, al momento giusto, farà la differenza”. Il riferimento sottolinea la distanza dalle origini politiche di altri leader del centrodestra.
Anche Ettore Rosato conferma la stima nei confronti del ministro, mentre il democratico Stefano Graziano ricorre all’ironia per spiegare la sua preferenza: “Se dovessi scegliere se buttare lui o Meloni dalla torre, sicuramente butterei giù Giorgia”.
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