Reddito di Cittadinanza Meloni cosa cambia. Una delle prime misure del nuovo governo di centrodestra sarà sicuramente quella di intervenire sul Reddito di Cittadinanza, misura introdotta dal Movimento 5 Stelle. È stato uno dei cavalli di battaglia di Giorgia Meloni in campagna elettorale e la leader di Fratelli d’Italia vuole mantenere le promesse. Da gennaio 2013, infatti, potrebbero cambiare molte cose per i percettori del Reddito di Cittadinanza. (Continua…)
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Reddito di Cittadinanza, cosa cambia con Giorgia Meloni
Giorgia Meloni è la nuova premier, la prima donna a rivestire il ruolo di presidente del Consiglio nella storia della Repubblica italiana. Il suo governo dovrà affrontare una fase molto delicata, contraddistinta dall’inflazione, dai rincari e tutte le altre conseguenze della pandemia e della guerra. Il nuovo governo cercherà di intervenire immediatamente per evitare i rincari di luce e gas. Molte famiglie italiane, infatti, non riescono ad arrivare a fine mese. Oltre alla spese, che diventa sempre più cara, il costo delle bollette di luce e gas è sempre più alto.
Un’altra misura che il governo Meloni vuole contrastare è quella del Reddito di Cittadinanza. Per molti è stato un fallimento e il nuovo governo vuole assolutamente intervenire per risparmiare i nove miliardi che lo Stato dovrebbe versare nelle tasche dei percettori a partire dal prossimo anno. Il nuovo governo di centrodestra vuole sostituirlo con due strumenti diversi: da una parte il sussidio per chi non può lavorare (in particolare anziani, disabili e tutti coloro che sono stati “estromessi” dal mondo del lavoro), dall’altra un aiuto orientato all’inserimento nel mondo del lavoro. (Continua dopo la foto…)
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Chi può perderlo
Con la formazione del nuovo governo, gli italiani si chiedono in primis cosa cambia adesso per il Reddito di Cittadinanza. È stato uno dei cavalli di battaglia di Giorgia Meloni in campagna elettorale e sicuramente sarà una delle prime misure sulla quale interverrà il nuovo governo. L’idea – come già detto – sarebbe quella di sostituirlo con due strumenti diversi: un sussidio per chi non può lavorare e un incentivo (sotto forma di formazione) per chi invece ha tutte le carte in regola per accedere al mondo del lavoro.
Saranno aiutati in modo particolare gli anziani, i disabili e tutti coloro che sono stati “espulsi” dal mondo del lavoro e non hanno possibilità di accedervi. Tutti gli altri, invece, potrebbero perdere il sussidio. Il nuovo governo punta a risparmiare un bel po’ sui nove miliardi che dovrebbero essere versati nelle tasche degli italiani a partire dall’anno prossimo. I risparmi sarebbero così reinvestiti su altre voci.