
Il dibattito politico italiano continua a ruotare attorno alla riforma della Giustizia, uno dei dossier più rilevanti per l’attuale governo. In questo contesto il referendum costituzionale rappresenta un passaggio chiave, sia sul piano istituzionale sia su quello politico, con maggioranza e opposizioni impegnate in un confronto serrato sulla portata e sulle conseguenze del progetto voluto dal ministro Carlo Nordio.
La consultazione referendaria si profila dunque come un test cruciale per misurare il consenso popolare intorno alla riforma e per valutare gli equilibri tra i poteri dello Stato, in particolare nei rapporti tra politica e magistratura.
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Sondaggio Youtrend, il Sì alla riforma Nordio è in vantaggio
L’ultima indagine elaborata da Youtrend offre un quadro aggiornato delle intenzioni di voto sul referendum sulla riforma Nordio. Secondo i dati rilevati, il fronte favorevole alla modifica costituzionale risulterebbe al momento in netto vantaggio rispetto ai contrari. La riforma della Giustizia, promossa e redatta dal ministro Carlo Nordio, sembra raccogliere il sostegno di una quota rilevante dell’elettorato che dichiara di voler partecipare al voto. Il sondaggio attribuisce al Sì il 53% delle preferenze tra quanti intendono recarsi alle urne.
Fronte del No al 47%: chi si oppone alla separazione delle carriere
Il fronte del No si attesterebbe invece al 47%, con un distacco di sei punti percentuali a favore di chi sostiene la riforma. L’area contraria alla separazione delle carriere dei magistrati è composta in larga parte dalle forze di sinistra e da esponenti dell’Associazione Nazionale Magistrati, che contestano il progetto del governo ritenendolo potenzialmente lesivo dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura.
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