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“Relazioni con più donne”. Papa Leone lo scopre e lo caccia all’istante: chi salta in Vaticano

Papa Leone XIV e la gestione dello scandalo Gushing

La svolta imprevista, riporta Il Fatto Quotidiano, arriva con lo scandalo del celibato che ha coinvolto monsignor Jean-Paul Gushing, vescovo di Verdun, nella regione francese del Grand Est. Il prelato, settantenne, ha rassegnato le proprie dimissioni il 27 settembre, ben cinque anni prima dell’età prevista per il pensionamento canonico. Sebbene la motivazione ufficiale riportasse problemi di salute, fonti vicine alla Nunziatura Apostolica hanno rivelato che sotto la superficie si celavano accuse gravi, legate a violazioni dei voti sacerdotali attraverso presunte relazioni con più donne.

La vicenda, inizialmente circoscritta al contesto francese, ha rapidamente assunto una dimensione internazionale che ha richiesto l’immediato coinvolgimento della Santa Sede. La Nunziatura di Parigi ha confermato la ricezione di segnalazioni dettagliate, inoltrandole senza indugio al Dicastero per i Vescovi. In una nota ufficiale si legge: “Nonostante le sue persistenti smentite e la natura frammentaria e contraddittoria delle informazioni ricevute, monsignor Gushing si era impegnato con il Prefetto del Dicastero, l’arcivescovo Filippo Iannone, a evitare in futuro qualsiasi comportamento nei confronti delle donne che potesse essere interpretato come contrario ai suoi voti sacerdotali”.

Nonostante i tentativi di chiarimento, la situazione si è rivelata persistente e complessa. Di fronte all’emergere di nuovi elementi, Papa Leone XIV ha deciso di “chiedere e accettare le dimissioni” del vescovo di Verdun, adottando una linea di massima prudenza. Gushing è stato trasferito in una località riservata, lontano sia dalla diocesi di Amiens, sua città d’origine, sia da Verdun, e gli è stato imposto di astenersi da qualsiasi celebrazione liturgica e attività pastorale pubblica, in attesa della conclusione dell’inchiesta canonica.

Un sacerdote durante una funzione religiosa

Le conseguenze sull’immagine della Chiesa e le indagini in corso

La Nunziatura francese ha precisato che le condizioni di salute dichiarate da Gushing “sono state solo uno dei fattori che hanno determinato l’accettazione delle dimissioni da parte del Santo Padre”. Parallelamente, è stata avviata un’indagine interna, affidata a monsignor Stanislas Lalanne, vescovo emerito di Pontoise, con il supporto di monsignor Philippe Ballot, arcivescovo di Metz e amministratore apostolico della diocesi vacante. Contestualmente è stato trasmesso un rapporto alle autorità civili francesi, segnalando la volontà di agire in piena trasparenza e collaborazione con la giustizia nazionale.

L’inchiesta, tuttora in corso, rappresenta un banco di prova significativo per l’operato di Papa Leone XIV, che in soli sei mesi si trova a fronteggiare una crisi che tocca la credibilità stessa dell’istituzione ecclesiastica. La gestione rigorosa del caso appare in linea con la nuova politica vaticana orientata a garantire chiarezza e responsabilità, elementi ritenuti fondamentali per riconquistare la fiducia dei fedeli e dell’opinione pubblica.

L’attenzione su questo scandalo si riflette anche sull’intero episcopato francese, impegnato da tempo in un difficile percorso di rinnovamento e vigilanza contro ogni forma di abuso o comportamento contrario all’etica sacerdotale. La posizione assunta dal Pontefice e dagli organi vaticani sottolinea la determinazione a non tollerare alcuna violazione delle norme morali e a intervenire tempestivamente in caso di irregolarità.

Il caso Gushing si inserisce in un contesto più ampio di riforme e di richieste di maggiore trasparenza che coinvolgono la Chiesa cattolica a livello globale. Nei prossimi mesi, l’esito dell’indagine e le eventuali misure adottate costituiranno un banco di prova per la capacità del Papa e della gerarchia ecclesiastica di affrontare con determinazione le sfide etiche e morali che il tempo presente impone. La risolutezza dimostrata da Papa Leone XIV in questa vicenda rappresenta un segnale importante per quanti chiedono una Chiesa più trasparente, pronta a rinnovarsi e a rispondere con fermezza a ogni situazione che possa mettere in discussione la sua integrità e il suo ruolo di guida morale.

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