La decisione di non rimandare la felicità
I due avrebbero dovuto sposarsi il 30 maggio 2025 in una location sul mare, con cento invitati, fiori di campo e un gruppo che suonasse “Wonderwall” al tramonto. Tutto sembrava destinato a saltare. E invece, proprio mentre la frattura costringeva Carla a indossare un collare rigido, la coppia ha preso la decisione più audace: non rimandare il matrimonio. L’ospedale di Sheffield, dove la donna era stata trasferita nel reparto dedicato alle lesioni spinali, dispone di una piccola cappella ecumenica. Con il benestare del personale, è diventata il teatro di un “sì” tanto intimo quanto potente. Alla cerimonia hanno assistito familiari strettissimi, poche amiche e alcuni membri del team medico. Gli infermieri hanno addobbato la panca con nastri bianchi; le fisioterapiste hanno intrecciato fiori veri allo schienale della carrozzina di Carla. Craig indossava l’abito blu comprato mesi prima, lei un vestito avorio riadattato per stare seduta: le braccia tatuate, un leggero trucco e un sorriso che non conosceva anestesia. L’altare era un tavolino mobile ricoperto da un drappo di lino; le promesse, più sincere che mai, hanno fatto piangere perfino l’anestesista di turno.

La strada della riabilitazione
Dopo la luna di miele mancata, inizia ora il capitolo più complesso: mesi di fisioterapia, sedia a rotelle motorizzata e un’abitazione da adeguare. Craig ha già preso contatti con un’impresa per installare rampe e un montascale; una raccolta fondi online ha superato le aspettative, segno che la comunità non vuole abbandonarli. Nonostante la prognosi di paralisi permanente, Carla non perde l’ironia: «Dicono che le spose debbano lanciare il bouquet… Io mi accontento di lanciarlo dalla carrozzina e colpire il primo che passa!». La stampa locale segue la loro vicenda con aggiornamenti settimanali, trasformando la coppia in un simbolo di resilienza. «Una lezione di vita e fedeltà», titolano i giornali, mentre i social si riempiono di messaggi d’incoraggiamento da tutta l’Inghilterra. La storia di Carla e Craig non è soltanto il racconto di un dramma, ma la dimostrazione che l’imprevisto può riscrivere i piani senza cancellare la felicità. «La vita non è finita, è solo cambiata forma», dice Carla. Il giorno più bello era fissato sul calendario; ora, dopo la caduta, la data assume un senso nuovo: non più celebrazione di ciò che si era, ma promessa di ciò che si sarà, contro ogni pronostico.