L’ex 007 italiano lancia l’allarme: “L’Italia è a rischio e in difficoltà”. La minaccia russa, infatti, è sempre più incombente sul paese. L’Italia deve cercare in ogni modo di reagire affinché il conflitto russo-ucraino non abbia gravi conseguenze anche sull’economia del paese. Il premier Draghi sta cercando di contrastare in ogni modo l’emergenza, ma le parole dell’ex 007 italiano non sono per nulla confortanti. (Continua dopo la foto…)
L’ex 007 lancia l’allarme: “Italia a rischio”
Si chiama Marco Mancini, è stato capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e oggi è un ex 007 in pensione. Durante un’intervista a “Il mix delle cinque” su Rai Radio 1, ha lanciato l’allarme sull’Italia: “È a rischio e in difficoltà“. Mancini ovviamente si riferiva alle conseguenze che il conflitto tra Russia e Ucraina potrebbero avere sul nostro paese. Nonostante l’Italia sia in difficoltà, per Mancini nulla è irrimediabile: “L’importante è fare di tutto affinché si possano ridurre molto questi rischi”. Il Governo, però, deve intervenire in fretta per evitare che le conseguenze del conflitto siano dannose per l’intero paese. (Continua dopo la foto…)
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Le parole di Marco Mancini
Ospite di Giovanni Minoli a “Il mix delle cinque” su Rai Radio 1, Marco Mancini, ex 007 italiano, ha lanciato un serio allarme per il nostro paese: “Avere scoperto adesso che in Italia abbiamo gli antivirus russi, mi sembra un po’ in ritardo, comunque il Paese è sicuramente in grosse difficoltà. Siamo a rischio, l’importante è fare di tutto affinché si possano ridurre molto questi rischi“. Il governo italiano deve cercare in ogni modo che le conseguenze del conflitto russo-ucraino non mettano in pericolo la stabilità del paese.
Sulla guerra tra Russia e Ucraina, invece, Mancini ha dichiarato: “Si dice che i servizi segreti inglesi e americani hanno addestrato gli ucraini, e i risultati si vedono nella resistenza che sta mettendo l’esercito ucraino e che stanno mettendo i servizi segreti ucraini nel contrastare l’invasione russa“. Anche in questo caso, però, ha fatto suonare il campanello d’allarme per l’Ucraina: “Ritengo che occorrerebbe controllare questa penetrazione di Hezbollah, che sono partiti dalla Siria per andare a combattere al fianco dei russi, per svolgere una funzione molto importante, quella dei combattimenti urbani, cosa in cui i russi non sono molto preparati”.