Rudy Guede “deve essere espulso” dall’Italia, secondo l’avvocato di Raffaele Sollecito, Luca Maori. Il legale di uno degli ex sospettati dell’omicidio di Meredith Kercher ha partecipato al programma televisivo “Crimini e Criminologia” in onda domenica 7 novembre sulle frequenze di Radio Cusano Tv. È stato arrestato il 20 novembre 2007, Rudy Guede con le accuse di omicidio aggravato e violenza sessuale in concorso di Meredith Kercher. La ragazza, che risiedeva a Perugia per un viaggio studio, è stata assassinata il 1° novembre 2007. Il caso è stato al centro per la cronaca per mesi. Si pensava infatti che fossero coinvolte altre persone nell’omicidio della ragazza: Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Due studenti, uno italiano e l’altra americana, di appena 20 anni. Alla fine il tribunale di Perugia ha stabilito che a uccidere Meredith era stato Rudy Guede. L’uomo ha trascorso 16 anni in carcere, fino al 2021. Quale sarà il destino di Rudy Guede ora?
Rudy Guede via dall’Italia?
“Come vengono giustamente espulsi tunisini, nordafricani e altri soggetti non comunitari che spacciano la droga e poi vengono condannati a due-tre anni di carcere ,non deve essere espulso un soggetto che è stato condannato per omicidio volontario aggravato? Lo prevede la legge”, ha spiegato il legale di Sollecito.
Negli ultimi anni di detenzione presso la “Casa Circondariale Mammagialla” di Viterbo era stato affidato ai servizi sociali. Guede di giorno serviva alla mensa della Caritas, mentre di pomeriggio lavorava al Centro Studi Criminologici. Grazie alla sua buona condotta è riuscito ad usufruire del permesso di soggiorno temporaneo in mancanza di quello permanente. “Un soggetto del genere non può avere un permesso di soggiorno e Rudy Guede non ha un permesso di soggiorno perché è cittadino ivoriano. Ha avuto un permesso di soggiorno temporaneo nel momento in cui era in affidamento. Il questore di Viterbo gli ha dato la possibilità di poter svolgere attività di recupero. Quindi avendo finito di scontare la pena, il permesso scade naturalmente e deve essere espulso. Il questore lo deve fare. Se il questore non lo espelle commette un reato”.
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Quale sarà il destino dell’ivoriano
L’ordinamento italiano prevede che uno straniero condannato alla reclusione per un periodo superiore ai due anni torni in patria dopo la scarcerazione. L’ivoriano tuttavia ha fatto richiesta di protezione internazionale, circostanza che consente di sospendere le pratiche per il rimpatrio. La decisione spetta alla Commissione territoriale: nel caso dell’ivoriano, quella di Viterbo. Qualora l’istanza dovesse essere respinta, Guede potrà fare ricorso dapprima in Appello e poi in Cassazione. Probabilmente quindi resterà in Italia ancora per molto.