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Salvini contro Meloni e Tajani, è scontro nel governo: lo strappo improvviso

Matteo Salvini interviene sulla questione dei beni russi congelati

Contrasti all’interno della maggioranza che si riflettono anche nei lavori parlamentari. Nei prossimi giorni sono attese nuove audizioni e confronti tra esponenti dei partiti di governo e opposizione, con la richiesta di chiarimenti sulle strategie future. Il tema della legalità delle misure, della tutela degli investimenti e della posizione italiana nello scenario internazionale rimane centrale. Il confronto tra Meloni, Tajani e Salvini si preannuncia dunque come uno dei banchi di prova più complessi per la politica estera italiana nei mesi a venire.

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Il dibattito sugli asset russi: le parole di Matteo Salvini

La gestione dei beni russi congelati alimenta nuove tensioni all’interno del governo italiano. Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha definito «estremamente pericolosa» la prospettiva di utilizzare tali asset per sostenere l’Ucraina. Intervenuto a un incontro pubblico a San Marco in Lamis, nel Foggiano, Salvini ha chiarito che affrontare un tema di questa portata in un momento così sensibile potrebbe generare conseguenze difficili da prevedere.

«È estremamente pericoloso», ha dichiarato Salvini rispondendo alle domande dei cronisti sul possibile impiego dei patrimoni russi sequestrati. Il leader del Carroccio ha inoltre sottolineato il rischio di esporsi «a mille problemi», soprattutto mentre si susseguono indiscrezioni su piani di pace e nuove strategie di mediazione per il conflitto in Ucraina.

Primo piano di Matteo Salvini durante un evento politico nel 2025

Secondo Salvini, le discussioni internazionali su proposte americane e possibili espropri potrebbero innescare ulteriori tensioni politiche e diplomatiche. La sua posizione si traduce in una netta contrarietà all’utilizzo dei beni sequestrati a Mosca o a personalità vicine al Cremlino, temendo ripercussioni sia sul piano interno che esterno.

La questione degli asset russi torna così al centro del dibattito nazionale, creando divisioni tra i principali esponenti dell’esecutivo. Le divergenze principali emergono sulla gestione delle ricchezze di oligarchi russi presenti in Italia, elemento che complica ulteriormente la linea del governo.

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