
Un ‘semplice’ messaggio vocale è bastato per far saltare i nervi a mezzo centrosinistra. Undici minuti di parole, pronunciate con tono diretto dal segretario regionale di Avs Fernando Pignataro, hanno spalancato le porte a uno scontro che sembrava inevitabile ma che, fino a ieri, restava confinato dietro le quinte. Oggi invece è di dominio pubblico. E mentre la tensione cresce in vista delle elezioni regionali in Calabria, l’unità della sinistra sembra allontanarsi sempre di più.
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Audio Pignataro: la sinistra calabrese al centro delle tensioni
Il messaggio parte con un tono quasi nostalgico: “Compagne e compagni…”, dice Pignataro, per poi spiegare che intende chiarire «cos’è successo ieri». Da lì in poi, la registrazione diventa una vera e propria radiografia dei conflitti che attraversano il campo progressista in Calabria. Le chat interne si infiammano, i retroscena trapelano, i malumori diventano evidenti. L’audio circola così velocemente da arrivare ai vertici nazionali, con conseguenze pesanti.
Secondo quanto riporta il Giornale, la segretaria del Pd Elly Schlein sarebbe «infuriata» per le parole utilizzate, giudicandole un comportamento “imbarazzante”. E il nervosismo cresce, perché l’episodio scoperchia pubblicamente quello che da tempo si sussurrava: il centrosinistra calabrese è diviso su tutto, a partire dal candidato da presentare contro il presidente uscente Roberto Occhiuto.
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Veti, Tridico e il “gioco sporco” che mette in crisi l’unità
Il cuore dell’audio è un atto d’accusa nei confronti di Pd e M5S. Pignataro racconta i passaggi che hanno portato alla proposta di candidare l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, oggi europarlamentare dei 5 Stelle. Ma, avverte, non si tratterebbe di una scelta sincera: «un espediente per porre un freno a un’eventuale candidatura di Avs». Un gioco tattico, insomma, più che un accordo programmatico.
Secondo Pignataro, Tridico avrebbe in realtà «messo in difficoltà il Pd con una rinuncia quasi definitiva», costringendo i grillini a virare su Vittoria Baldino, deputata calabrese. Il giudizio del segretario rossoverde è lapidario: «un gioco delle parti un po’ sporco». Parole che pesano, perché gettano ombre sulle trattative e trasformano quello che poteva sembrare un confronto interno in uno scontro aperto, pubblico e difficilmente ricomponibile.
In parallelo, emerge la “carta dei principi” scritta dalla deputata Anna Laura Orrico, con un elenco di punti irrinunciabili da inserire nel programma di governo regionale. «Se questi punti si accettano si può andare avanti, sennò abbiamo due ricette diverse per la Calabria», avverte Pignataro nell’audio, aggiungendo così ulteriore benzina sul fuoco.
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